Alberto Sordi sul set de "Il boom"

Con Vittorio De Sica nel 1963

In questa occasione le telecamere della rubrica cinema del Telegiornale ci portano dietro le quinte di una delle scene più importanti del film Il boom, per la regia di Vittorio De Sica, con Alberto Sordi, Gianna Maria Canale, Ettore Geri, Maria Graziella Bucceri, uscito nel 1963. La sceneggiatura è di Cesare Zavattini insieme a De Sica. La pellicola esce al cinema due anni dopo il grande trionfo di Federico Fellini de La Dolce VIta,  ma non riscuote lo stesso successo di critica e viene accolto abbastanza freddamente dal pubblico. Secondo molti la causa è dovuta all'eccessivo cinismo del film che sin dall'inizio sottolinea la diffusa corruzione morale.

Il servizio si apre sul set di una scena in cui Sordi, che torna a lavorare con De Sica dopo Il Diluvio universale, è affiancato da Elena Nicolai ed Ettore Geri. Per quest'ultimo si tratta del primo film a cui prende parte. A seguire un'interessante intervista al regista, a cui gli viene chiesto se questa commedia rappresenti rispetto ai film più impegnati fatti fino a poco prima, non rappresenti una sorta di vacanza. De Sica difende il genere della commedia, sottolinenandone l'importanza, la sua dignità d'arte e come tutti i registi dovrebbero farla. Inoltre ribadisce la grandezza dell'attore Sordi, dichiarando che si tratta di un onore poterlo dirigere.

A seguire l'intervista ad Alberto Sordi, mentre si prepara per interpretare una scena. Il giornalista lo definisce "attore infaticabile", esaltando quella sua capacità di interpretare molteplici ruoli e di come addirittura siano i film ad adattarsi a lui e allo studio preciso di un suo personaggio. Su di lui la critica ha scritto come  "sia difficile immaginare un altro attore capace di rappresentare con la stessa spietatezza satirica e il medesimo acume tragicomico l'evoluzione sociale, quasi antropologica, dell'italiano medio dal dopoguerra in poi". Nell'intervista parla del curioso film girato poco tempo prima, in Svezia, Il Diavolo, con la regia di Gian Luigi Polidoro. Da una sua idea e dello sceneggiatore Rodolfo Sonego, il film viene realizzato senza copione, con scene improvvisate e dettate dalla realtà. Infine ribadisce il grande legame con Vittorio De Sica, definendolo "il più bravo regista del mondo".