Virna Lisi: bella, biondissima e... stakanovista

A 85 anni dalla nascita

Se non ci avesse lasciato, portata via da un male incurabile il 18 dicembre 2014, Virna Lisi l'8 novembre 2021 avrebbe compiuto 85 anni. Per ricordare la sua lunga e fortunata carriera nel cinema e in televisione, questa gallery fotografica che la ritrae sui set cinematografici italiani e internazionali. 

La carriera di Virna Lisi ha attraversato molti decenni di cinema italiano, diretta da registi del calibro di Dino Risi, Mario Monicelli, Franco Brusati, Mauro Bolognini, Alberto Lattuada. Anche se lei a tutti ha sempre preferito Pietro Germi perché era "un professionista indipendente". Con lui aveva girato nel 1965 Signore & signori, una feroce e coraggiosa satira sull'ipocrisia della provincia italiana negli anni del boom economico. A Hollywood i produttori delle grandi major se la contendevano: era bella, elegante, seria: sempre la prima ad arrivare sul set. Negli Stati Uniti, dove arriva nel 1964, lavora a fianco di star del calibro di Frank Sinatra (U 112 - assalto al Queen Mary), Tony Curtis (Due assi nella Manica), Jack Lemmon (Come uccidere vostra moglie) e, se non fosse tornata in Italia, stanca delle politiche dispotiche delle produzioni americane, di film oltre oceano ne avrebbe fatti molti altri. Ad esempio, nel 1968, sarebbe stata l'avventuriera spaziale Barbarella nella pellicola di Roger Vadim, ruolo che invece fece la fortuna della collega Jane Fonda.

Volevano farmi fare Barbarella,ma io non avevo nessuna voglia di mettermi le ali d'argento, la tutina e la parrucca. [...] A Hollywood c'erano contratti terribili che venivano venduti e ricomprati da una major all'altra come al mercato degli schiavi. La preparazione di un film durava mesi, mi impedivano di prendere l'aereo e venire a trovare mio marito, in più avevo un bambino piccolo. Insomma, non era la vita per me.

Tornata in Italia alla fine degli anni Sessanta, ricomincia a lavorare senza risparmiarsi, con la stessa serietà e dedizione di sempre. Gira film di produzioni italiane ed europee oltre a pellicole hollywoodiane realizzate però nel Vecchio Continente. Alcuni titoli?  La ragazza e il generale (1967) di Pasquale Festa Campanile con Rod Steiger; Il segreto di Santa Vittoria (1969), accanto ad Anthony Quinn e Anna Magnani e diretto da Stanley Kramer (vincitore nel 1970 del Golden Globe come miglior film commedia o musicale); L'albero di Natale (1969) di Terence Young, in cui ebbe come partner William Holden; La statua (1971) di Rodney Amateau, con David Niven, Terry Gilliam e John Cleese; Giuochi particolari (1970) di Franco Indovina con Timothy Dalton; Il serpente (1973) diretto da Henri Verneuil in cui affiancò Yul Brynner;  Barbablù (1972) di Edward Dmytryk, in cui recitò accanto a Richard Burton. 

I ruoli più maturi ed intensi che interpreta alla fine degli anni Settanta finalmente convincono anche la critica. Come nella parte di Elisabeth Nietzsche in Al di là del bene e del male (1977) di Liliana Cavani, accanto a Robert Powell, Erland Josephson e Dominique Sanda. Il ruolo della sorella del filosofo tedesco la gratifica con un Nastro d'argento come miglior attrice non protagonista e la Grolla d'oro alla migliore attrice.

La Cavani mi ha spenta e ingrigita per il ruolo della sorella di Nietzsche. Era il 1977 e solo allora, dopo più di vent'anni di mestiere, la critica si accorse che sapevo recitare. Fui definita "una rivelazione, inaspettata, sorprendente"
Virna Lisi

Il David di Donatello come migliore attrice protagonista e una seconda Grolla d'oro alla migliore attrice, arriva con il film di Alberto Lattuada La cicala (1980) per la sua interpretazione di Wilma Malinverni. Due anni dopo torna a Hollywood per partecipare alla commedia La donna giusta (1982), diretta da Paul Williams. Nel 1983 Carlo Vanzina la vuole in Sapore di sale nel ruolo della splendida quarantenne Silvana Balestra che, involontariamente, acccende le fantasie dei giovani protagonisti. Ancora un David di Donatello e ancora un Nastro d'argento (alla migliore attrice non protagonista). Gli anni Ottanta sono anche quelli dei successi televisivi. Recita in vari film per la TV e sceneggiati RAI come  ...e la vita continua (1984) di Dino Risi, Cristoforo Colombo (1985) di Alberto Lattuada, Se un giorno busserai alla mia porta (1986) di Luigi Perelli, Cinema (1988) di Luigi Magni, E non se ne vogliono andare! (1988) di Giorgio Capitani e il seguito E se poi se ne vanno? (1989) sempre diretto da Giorgio Capitani.

Nel 1994 è Caterina de' Medici nella produzione francese La Regina Margot di Patrice Chéreau, scritturata dopo che Giulietta Masina venne scartata e dopo il rifiuto di Monica Vitti. Il film, tratto dal romanzo omonimo di Alexandre Dumas padre, fu presentato al Festival di Cannes e si aggiudicò il Premio della giuria e il Prix d'interprétation féminine e non solo. La Lisi in quell'occasione fu candidata ai David di Donatello e - prima attrice non francese ad aggiudicarselo - vinse sia il Premio César sia il Nastro d'argento. Sull'onda del successo arrivano altre proposte interesanti. Nel 1996 è la protagonista di Va' dove ti porta il cuore, diretta da Cristina Comencini (Globo d'oro alla migliore attrice). Con la regista italiana gira anche, nel 2002, Il più bel giorno della mia vita interpretato con Margherita Buy, Luigi Lo Cascio, Ricky Tognazzi e Sandra Ceccarelli (sesto Nastro d'argento).

Tanto, tantissimo lavoro. Impossibile citare tutti i titoli cui Virna Lisi prende parte anche se ormai siamo arrivati all'ultimo periodo di attività dell'attrice. Oltre a quelli già citati, ne ricordiamo alcuni: le tre serie di Caterina e le sue figlie (2005, 2007 e 2010), L'onore e il rispetto (2006), Donne sbagliate (2007), Fidati di me (2008), Il sangue e la rosa (2008), La donna che ritorna (2011), Baciamo le mani - Palermo New York 1958 (2013) e Madre, aiutami (2014), la sua ultima fatica. 

Per rivederla bella e giovane in una delle prime apparizioni sul piccolo schermo, su Rai Play c'è lo sceneggiato Orgoglio e pregiudizio, una delle più riuscite trasposizioni televisive di un classico della letteratura: l'omonimo romanzo di Jane Austen. Firma la regia Daniele D'Anza. Tra gli interpreti Enrico Maria Salerno e Franco Volpi.