Silvia Avallone, Cuore nero

La vita dopo la colpa

Al centro di Cuore nero (Rizzoli) di Silvia Avallone, c’è Emilia, che è uscita dal carcere e non se la sente di tornare a casa dal padre; gli chiede di accompagnarla a Sassaia, una frazione abbandonata in montagna dove c’è la casa che le ha lasciato la zia Iole. A Sassaia vivono solo Bruno, che fa il maestro elementare nel paese vicino e Basilio, un imbianchino sessantenne. La narrazione segue da un lato le vicende di Emilia che si lega a Bruno (cresciuto in paese e sopravvissuto con la sorella all’incidente in funivia che ha ucciso i genitori) e comincia a lavorare con Basilio al restauro di una chiesa e dall’altro i suoi trascorsi nel carcere minorile dove è entrata a sedici anni, e ha conosciuto Marta che è diventata la sua migliore amica e il suo punto di riferimento. Avallone costruisce un romanzo avvincente intorno a un personaggio femminile tormentato e a temi di grande attualità: come si fa vivere dopo aver compiuto un male irreparabile e aver trascorso tanti anni di carcere? da dove si ricomincia? Perché ci rifiutiamo di accogliere chi ha scontato la propria pena?  

Non siamo i nostri traumi. Il risultato di quello che abbiamo commesso o subito. Il passato non coincide con il punto in cui ci troviamo adesso. Siamo altrove. Non lo sapevo fino a oggi. Poi tu mi hai raccontato quello che credevi fosse tutto. Mi hai spiegato perché sei solo, perché vivi a Sassaia, ma questo è solo una parte, conclusa, finita. Ne è già iniziata un'altra. Anche la verità cambia.

Silvia Avallone è nata a Biella nel 1984 e vive a Bologna. Per Rizzoli ha pubblicato Acciaio (2010), da cui è stato tratto l'omonimo film, Marina Bellezza (2013) Da dove la vita è perfetta (2017) e Un'amicizia (2020). I suoi romanzi sono tradotti in tutto il mondo.