Villa Paolina a Roma

Sulle tracce della principessa Borghese

Celebrata nel ritratto di Antonio Canova come Venere vincitrice, Paolina Bonaparte (Ajaccio 1780 – Roma 1825), sorella di Napoleone, è una presenza fortemente radicata nella città di Roma grazie al matrimonio con Camilllo Borghese, il legame contratto nel 1803 che le consente di acquisire il titolo di principessa e di diventare icona universale di bellezza neoclassica.

Nel 1815, dopo la caduta di Napoleone, Paolina si trasferisce definitivamente a Roma prima in un appartamento a Palazzo Borghese e successivamente in una dimora acquistata  nel 1816, appartenuta al Cardinale Silvio Valenti Gonzaga, segretario di Stato di Papa Benedetto XIV. Costruita verso il 1750 circa, all’interno delle Mura Aureliane, tra Porta Pia e Porta Salaria, la villa era considerata una delle residenze “di campagna” più raffinate dell’epoca.  

Il Casino, dalla sobria architettura classica, presenta la facciata principale arricchita da un portico di sei colonne doriche binate di travertino che ne costituisce il monumentale accesso. Con la presenza di Paolina l’edificio viene rinnovato secondo la moda del tempo, con gli ambienti caratterizzati da decorazioni di stucchi e dipinti a tema mitologico e una sala in stile egizio, adornata da paesaggi nilotici e templi, quasi a ricordare la campagna d'Egitto di Napoleone.

E' una casa in cui viene mantenuto il gusto dei napoleonidi, cioè coniugare una dimensione sostanzialmente ridotta con un autentico senso del lusso. Qui convivono il neoclassicismo voluto dall'Impero con l'inizio del nuovo secolo e il neoclassicismo molto più vecchio, quello della metà del Settecento caro al papato bolognese romano che più di uno oggi crede essere stato illuminista.
Philippe Daverio

Nella villa, uno dei salotti centrali per la vita di Roma, Paolina risiede fino al 1825, anno della sua scomparsa. Proprietà di Paolina Bonaparte e dei suoi discendenti fino al 1906, dal 1950 la ex Villa Valenti ospita l’Ambasciata di Francia presso la Santa Sede, dopo essere stata sede dell’Ambasciata tedesca dal 1920 al 1944.