"Fellini, io sono un clown", di Marco Spagnoli
Miglior documentario al Sezze Film Festival
Fellini - Io sono un clown (2021) è un documentario biografico che ricostruisce le circostanze che portarono all'incontro tra Federico Fellini e il mondo della televisione, in particolare quella statunitense,con cui il regista riminese ebbe a che fare alla fine degli annni Sessanta.
Al centro del racconto dell'opera c’è la curiosa storia di un giovanissimo produttore americano, Peter Goldfarb, che nel 1967 convinse Federico Fellini a lavorare per la prima volta per la televisione d'oltreoceano. Nacque così il "finto" docufilm A Director’s Notebook (Block-notes di un regista, 1969), prodotto da Goldfarb per la NBC, dove il Maestro mostra per la prima volta il "circo del cinema felliniano nel suo farsi", un backstage che in realtà è una vera e propria messa in scena che simula la spontaneità di vere riprese documentarie.
Il film, scritto e diretto da Marco Spagnoli, è arricchito da foto e materiali inediti ritrovati nel film di Fellini I clown (1970), grazie al grande lavoro si restauro in 4K della pellicola. Si struttura attraverso il dialogo immaginario tra Goldfarb e Fellini il quale compare sia grazie a materiali video originali, sia attraverso l’interpretazione di Neri Marcorè che presta la sua voce per riportare in vita una serie di testi originali scritti da Fellini: lettere, pensieri, interviste e “sogni”, legati al suo immaginario televisivo e autobiografico.
Al centro del racconto dell'opera c’è la curiosa storia di un giovanissimo produttore americano, Peter Goldfarb, che nel 1967 convinse Federico Fellini a lavorare per la prima volta per la televisione d'oltreoceano. Nacque così il "finto" docufilm A Director’s Notebook (Block-notes di un regista, 1969), prodotto da Goldfarb per la NBC, dove il Maestro mostra per la prima volta il "circo del cinema felliniano nel suo farsi", un backstage che in realtà è una vera e propria messa in scena che simula la spontaneità di vere riprese documentarie.
Il film, scritto e diretto da Marco Spagnoli, è arricchito da foto e materiali inediti ritrovati nel film di Fellini I clown (1970), grazie al grande lavoro si restauro in 4K della pellicola. Si struttura attraverso il dialogo immaginario tra Goldfarb e Fellini il quale compare sia grazie a materiali video originali, sia attraverso l’interpretazione di Neri Marcorè che presta la sua voce per riportare in vita una serie di testi originali scritti da Fellini: lettere, pensieri, interviste e “sogni”, legati al suo immaginario televisivo e autobiografico.
Molte nel film di Spagnoli anche le considerazioni di Fellini sulla televisione, un media che alla fine degli anni Sessanta stava prendendo sempre più piede, influenzando profondamente anche le scelte dei cineasti riguardo al grande schermo, segnando uno spartiacque tra il prima e il dopo, quel dopo in cui ormai era il pubblico stesso, grazie al telecomando, padrone delle proprie scelte.Vedere la sua gioia, il suo entusiasmo, questo suo essere completamente al servizio del film che aveva in mente di fare, il suo rapporto con gli attori e con tutta la troupe, fa nascere il rimpianto di non aver mai lavorato con lui.
Beatrice Tommassetti
Fellini - Io sono un clown è stato presentato nel 2021 al Cinema Maxxi di Roma, è stato ospite di vari festival - tra cui l'Ortigia Film Festival - e premiato al Sezze Film Festival nell'aprile 2022 come Miglior documentario.Come si fa a rimanere fedeli a se stessi quando c’è qualcuno che ha il potere di cambiare canale?
Federico Fellini