Daniela Ranieri, Stradario aggiornato di tutti i miei baci

Trattato di disastrologia

L’io narrante di Stradario aggiornato di tutti i miei baci (Ponte alle Grazie) di Daniela Ranieri è una donna che ha passato i trent’anni ed è preda di molti furori. Non sopporta i veterinari, e i medici in generale; non sopporta il degrado della città di Roma in cui è nata e vive; non sopporta i discorsi banali; non sopporta i rumori; non sopporta i cattivi odori e i profumi dozzinali. Soprattutto non sopporta l’ipocrisia nei rapporti con gli uomini e, affetta da un “randagismo sentimentale e dongiovannesco” finisce ogni volta per essere delusa dalla fatuità del genere maschile. Il campionario di uomini presentato da questo romanzo è insieme terribilmente desolante e spietatamente divertente: dal tirchio al carnivoro, dallo scrittore all’onorevole disincantato, dal prete al filosofo sfilano sotto i nostri occhi una serie di personaggi totalmente incapaci di entrare in relazione con l’altro tanto sono presi da sé. Un viaggio in Sicilia con l’inseparabile amico gay, Michele, porta all’incontro con A., che in questo “trattato di disastrologia” rappresenta l’unico raggio di sole, tanto perfetto da non sembrare vero. Parlando di amore Ranieri parla del tempo presente e dei suoi orrori (compresa la pandemia); lo fa con uno stile potente e una lingua ricchissima in cui riecheggiano le molte passioni letterarie e filosofiche dell’autrice.

Non sapendo bene cosa amassi e cosa cercassi in un uomo in generale, ne ho amati diversi per vedere cosa ci fosse di amabile in un essere umano. La moltiplicazione del particolare mi ha dato una specie di conoscenza generale, antropologica. Potessi comporre un uomo a partire dai molti, questa creatura sarebbe perfetta. Ciascuno di loro mi ha dato una parte del tutto che le persone sane ricorrono per tutta la vita, il più delle volte fingendo di averlo trovato.


Daniela Ranieri, dopo gli studi di Antropologia culturale, ha conseguito un dottorato in Teoria e ricerca sociale. Ha scritto Tutto cospira a tacere di noi (2012), AristoDem. Discorso sui nuovi radical chic (2013) e Mille esempi di cani smarriti (2015), tutti per Ponte alle Grazie. Giornalista, scrive di politica e di cultura sul Fatto Quotidiano.