Tommaso Giartosio, Autobiogrammatica

Storia di un ladro di parole



Una vita raccontata attraverso le parole, quelle della propria infanzia e adolescenza, quelle ereditate dai genitori, quelle usate al liceo: Autobiogrammatica di Tommaso Giartosio, pubblicato da Minimum fax accompagna l’io narrante fino alle soglie dell’università. Giartosio rievoca i silenzi paterni (fatti soprattutto di discrezione) e il ricco eloquio materno, capace di evolversi nel corso del tempo. Una casa particolare, quella dello scrittore, in cui c’era un quadernetto con su scritto “Lessico famigliare” in cui tutti potevano annotare frasi, parole, espressioni ritenute tipiche della famiglia. Oltre a evocare le figure dei genitori, Giartosio racconta il proprio apprendistato letterario, legato soprattutto alla lingua inglese, l’amore per il disegno e per gli animali, i primi viaggi da solo, la conquista della propria autonomia. Un libro che investiga la sacralità del linguaggio nella convinzione che “il passato non esiste e il futuro nemmeno” e che solo nelle parole “il tempo rallenta e si accumula”.

Ognuno di noi lascia dietro di sé una traccia di frasi che hanno cambiato la vita di chi ci è vicino, e che per qualche tempo verranno ricordate a memoria: confessioni, dichiarazioni, promesse, esortazioni, discorsi intimi, pronunciamenti pubblici. Ognuno, o quasi.

Tommaso Giartosio è nato nel 1963. Ha pubblicato, oltre a diversi volumi di saggi, i memoir Doppio ritratto (Fazi 1998, Premio Bagutta Opera Prima), L’O di Roma (Laterza 2012), Tutto quello che non abbiamo visto. Un viaggio in Eritrea (Einaudi 2023) e la raccolta di poesie Come sarei felice. Storia con padre (Einaudi 2019, Premio Napoli). È redattore di Nuovi Argomenti e conduttore di Fahrenheit su Radio 3.