Bellissima

Quando l'optical art si indossava

Due date simbolicamente molto forti.
1945: Italia dilaniata, che si deve ricostruire sulle macerie e che sicuramente, in uno scatto, in un desiderio di rivalsa, trova nella moda una delle fonti di espressione più forti, più identitarie;
1968: la data in cui viene messo in crisi tutto il sistema di valori che era stato costruito in quegli anni
Maria Luisa Frisa, curatrice della mostra

I Cretti di Alberto Burri e i tagli di Lucio Fontana che prendono forma su pregiati tessuti, l'illusionismo cinetico dell'optical art che si dispiega su abiti vaporosi o in elaborati intrecci di sete. La mostra Bellissima rilegge l'age d'or (1945 – 1968) in cui nasce lo stile italiano evocandone la dimensione culturale e i legami con l'arte contemporanea. Una visione sfaccettata di un momento fertile e vivo, quando, soprattutto negli anni Sessanta del Novecento, l'atelier diventa testimone di atmosfere scandite dalla complicità fra creatori di moda e artisti. Sono emblematici i casi di Roberto Capucci, Germana Maruscelli, Mila Schön. Creatori che utilizzano il progetto dell'abito come spazio di riflessione sui linguaggi della contemporaneità e che coltivano il dialogo con gli artisti per trasformarsi in interpreti visionari delle forme del loro tempo.

Questo servizio è stato realizzato da RAI Cultura nel 2015, in occasione della mostra Bellissima. L'Italia dell'alta moda 1945-1968, Roma, Maxxi