Dante illustrato nei secoli

Un'immensa produzione dantesca nelle raccolte della Biblioteca Estense Universitaria 

Fino all’ 8 gennaio 2022 a Modena alla Biblioteca Estense Universitaria appena restaurata è in mostra una rassegna che raccoglie i diversi modi di illustrare Dante attraverso i secoli passati.

Dai manoscritti miniati e le prime edizioni a stampa della Divina Commedia, alle opere di Gustave Doré, Francesco Scaramuzza, William Blake, Salvator Dalí e Renato Guttuso, si celebrano i 700 anni dalla morte di Dante con questa mostra davvero unica grazie alla ricchezza del fondo dantesco della Biblioteca estense, tra i più prestigiosi esistenti in Italia e forse nel mondo. 


Con le testimonianze figurate nelle raccolte della Biblioteca Estense Universitaria la mostra Dante illustrato nei secoli, a cura di Grazia Maria De Rubeis direttrice della Biblioteca Estense Universitaria, è allestita nella sala Campori della Biblioteca Estense e espone una selezione  di oltre 30 volumi che attinge a cimeli di estrema rarità, dai manoscritti alle opere a stampa, documenti dalle caratteristiche preziose e diversissime dei modi di leggere la Divina Commedia, illustrando “un capitolo della storia secolare del commento e della fortuna dell'Alighieri, oltre che della storia del libro e, più in generale, dell'arte figurativa”. In mostra anche un video realizzato appositamente per l’occasione, un percorso attraverso immagini e suoni nell’universo della Divina Commedia costruito con diverse tecniche di animazione e nato dalla collaborazione tra le Gallerie Estensi e il Dipartimento di Comunicazione e Didattica dell'Arte dell'Accademia di Belle Arti di Bologna.


Filippo Pierpaolo Marino, Simone Tacconelli, Manuela Tommarelli e Ivan Pjevcevic "Visioni dantesche – Un viaggio attraverso le illustrazioni della Divina Commedia" 

 

Con questa mostra abbiamo voluto portare alla luce la ricchezza delle nostre collezioni dantesche e allo stesso tempo sottolineare la assoluta modernità del sommo poeta” - afferma Martina Bagnoli, direttrice delle Gallerie Estensi - “L’animazione creata dall’accademia di Belle Arti di Bologna è l’ultimo atto della lunga “fortuna visiva” della commedia, che ha sempre attirato l’attenzione di illustratori e artisti e continua a farlo anche oggi."




Dante Estense. Dante Alighieri, Commedia (ff. 1r-139r); Epitafio «Theologus Dante» (f. 139r).Manoscritto in pergamena, Emilia Romagna, sec. XV inizio. Modena, Biblioteca Estense Universitaria,.


Tra le opere i manoscritti della Divina Commedia miniati, primo tra i quali il famoso Dante Estense che ora è visibile anche online  con i suoi disegni acquarellati sul margine superiore di tutti i fogli. Altri rarissimi documenti sono rappresentati da incunaboli illustrati da rami e xilografie: la Commedia stampata a Firenze nel 1481, con 2 rami incisi dall’orafo e incisore fiorentino Baccio Baldini su disegno di Botticelli, l’edizione bresciana del 1487 ricca di 68 xilografie e quella veneziana del 1497, illustrata da un centinaio di legni. Troviamo poi edizioni cinquecentine, come l’edizione Marcolini del 1544 i cui 87 legni rappresentano visivamente la struttura dell’oltremondo dantesco. Alle pochissime edizioni stampate nel Seicento seguono le settecentine, la più imponente delle quali è certamente l’edizione Zatta del 1757-58, La Divina Commedia di Dante Alighieri. Con varie annotazioni, e copiosi rami adornata, dedicata alla Sagra Imperial Maestà di Elisabetta Petrowna, Imperatrice di tutte le Russie.



L'Inferno da La Divina Commedia di Dante Alighieri tradotto dal reverendo Henry Francis Cary e illustrato con le sette incisioni di William Blake. Cheshire House, New York, 1931. Modena, Biblioteca Estense Universitaria, Raccolta Muzzarelli 5


A completare il percorso i libri illustrati da Gustave Doré, Francesco Scaramuzza, William Blake, Salvator Dalí e Renato Guttuso, passando per le ‘immagini’ raccolte nella monumentale Divina Commedia in tre volumi, che impegnò Amos Nattini (1892-1985) sia come illustratore, che come editore per più di venti anni, completa del mobile leggio disegnato dal famoso architetto Giò Ponti. 


Qui sopra e nella foto di copertina (un particolare) di "La Divina Commedia" di Amos Nattini. Milano, Officine dell'Istituto nazionale dantesco, 1931-1941. Modena, Biblioteca Estense Universitaria

La mostra offre ai visitatori nuove visioni e suggestioni di un’opera sempre attuale, che restituisce la complessità dell'animo umano, nonché lo spirito profetico del sommo poeta. 

L’iniziativa, che s’inserisce nel progetto Dante e la Divina Commedia in Emilia Romagna ideato dal Servizio Patrimonio culturale della regione, in collaborazione con la Società Dantesca Italiana, ha ricevuto il patrocinio e il sostegno del Comitato Nazionale per le celebrazioni dei 700 anni della morte di Dante Alighieri.