"Una bugia buona" di Lulu Wang
Al cinema dal 24 dicembre
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Tu pensi che la vita ti appartenga ma questa è la differenza tra Oriente e Occidente: in Oriente la vita di una persona è parte di un tutto
Dal 24 dicembre nei cinema italiani, reduce dai successi di pubblico e di critica ricevuti al Sundance Film Festival (premio del pubblico), il film della regista cinese Lulu Wang Una bugia buona.
Una famiglia cinese scopre che alla nonna è rimasto solo poco tempo da vivere e decide di non rivelarglielo e invece di celebrare un matrimonio prima della sua morte.
Un inno alla vita e agli affetti famigliari che si svolge nella Cina dei nostri giorni dove i giovani tornano dall’Europa o dagli Stati Uniti che parlano altre lingue e che ragionano secondo canoni profondamente diversi da quelli dei parenti anziani che hanno vissuto sempre e solo in patria. La vita, la morte, l’individuo e la collettività, la forza di riconoscersi in un gruppo e in una cultura, Wang, come la protagonista del suo film, intraprende un viaggio verso le origini incarnate nel concetto stesso di famiglia.
Ma, hanno notato i critici, se il risultato dell'incontro-scontro tra culture è spesso il disagio, nel film di Lulu Wang prevale invece una “serenità risolta” ma non semplificata del rapporto tra figli espatriati e matriarca 'radicata', che ha accettato il destino (straniero) dei propri figli ma non transige sulla Tradizione. La critica non ha dubbi:
The Farewell non ha nulla da temere, perché agli Oscar 2020 è già stato fatto il suo nome