La botanica di Leonardo da Vinci

La scoperta del metodo scientifico e la nascita del pensiero sistemico

Rai Cultura ha realizzato uno speciale sugli studi di botanica del genio vinciano, in occasione della Mostra La Botanica di Leonardo, inaugurata il 13 settembre 2019 a Firenze, nel Complesso di Santa Maria Novella. La mostra fa luce su un aspetto fino ad oggi poco conosciuto degli studi di Leonardo e approfondisce il suo pensiero scientifico universale. 
Ne parlano Fritjof Capra, fisico e teorico dei sistemi, docente di alfabetizzazione ecologica a Berkeley e studioso di Leonardo da Vinci, Stefano Mancuso, neurobiologo vegetale, professore all’Università di Firenze e direttore del Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale (LINV) e Valentina Zucchi, del MUS.E. di Firenze.  

La botanica moderna, sostiene Mancuso,  nasce con gli studi di Leonardo, che si interroga su come funzionano le piante inventando, due secoli prima di Galileo, il metodo scientifico. Attraverso la botanica, secondo Capra, si possono illustrare le caratteristiche essenziali del pensiero scientifico di Leonardo, che ancora oggi è poco conosciuto e che è un pensiero sistemico: pensare in termini di relazioni e di connessioni. Il mondo è un sistema vivente e i processi nel macrocosmo della terra sono simili a quelli del microcosmo del corpo umano. La motivazione fondamentale di Leonardo è sempre stata quella di comprendere la natura della vita. 

Fritjof Capra (Vienna, 1939), fisico austriaco, ha compiuto ricerche nella fisica delle alte energie in varie università europee e americane. Si occupa anche delle implicazioni, filosofiche e non, della scienza moderna. È fondatore e direttore del Center for Ecoliteracy a Berkeley, California. Ha pubblicato opere di grande successo a livello mondiale, come Il Tao della fisica (Adelphi, 1982), Il punto di svolta. Scienza, società e cultura emergente (Feltrinelli, 1984), Verso una nuova saggezza (Feltrinelli, 1988), L’universo come dimora. Conversazioni tra scienza e spiritualità (con Steindl-Rast; Feltrinelli, 1993), La rete della vita (Rizzoli,1997) e L’anima di Leonardo. Un genio alla ricerca del segreto della vita (Rizzoli, 2012), La botanica di Leonardo - Un discorso sulla scienza delle qualità (Aboca, 2008), Crescita qualitativa - Per un'economia ecologicamente sostenibile e socialmente equa (Aboca,2013 - Ristampa 2016), Vita e natura - Una visione sistemica (Aboca, 2014) e Agricoltura e cambiamento climatico (Aboca, 2016).


Stefano Mancuso, scienziato di prestigio mondiale, professore all’Università di Firenze, dirige il Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale (LINV). Membro fondatore dell’International Society for Plant Signaling & Behavior, ha insegnato in università giapponesi, svedesi e francesi ed è accademico ordinario dell’Accademia dei Georgofili. Nel 2012 «la Repubblica» lo ha indicato tra i 20 italiani destinati a cambiarci la vita e nel 2013 il «New Yorker» lo ha inserito nella classifica dei “world changers”. Con la sua start-up universitaria PNAT ha brevettato "Jellyfish Barge", il modulo galleggiante per coltivare ortaggi e fiori completamente autonomo dal punto di vista di suolo, acqua ed energia presentato all’EXPO Milano 2015 che si è aggiudicato l’International Award per le idee innovative e le tecnologie per l’agribusiness dell’United Nations Industrial Development Organization (UNIDO). È autore di volumi scientifici e di centinaia di pubblicazioni su riviste internazionali. "Verde brillante. Sensibilità e intelligenza del mondo vegetale" (con Alessandra Viola) pubblicato nel 2013 e più volte ristampato, è tradotto in 17 lingue.