Luciano Floridi. Interpretare il reale
Concetto e mondo
La natura delle cose è una delle grandi tematiche che il digitale oggi sta trasformando: noi siamo sempre di più abituati a trattare il mondo che ci circonda come un mondo fatto anche di aspetti intangibili, per esempio una App su uno schermo, che io credo di poter avere tra le mani in modo interattivo, ma che in realtà sappiamo essere software, percezione. Noi pensiamo che il mondo sia fatto di oggetti, ma, sia dal punto di vista scientifico, sia da quello filosofico potremmo pensare il mondo in maniera diversa, come costituito da campi di forze.
La filosofia deve oggi parlare del mondo in versione relazionale, ossia di pensare al mondo come a una rete in cui prima vengono i legami e poi i nodi. Per esempio in una città, prima vengono le strade e poi le rotonde dove le strade si incrociano. Noi siamo costituiti dalle relazioni che si incrociano e il mondo visto come una rete e non come un meccanismo ci fornisce una più efficace interpretazione della realtà.
In termini di conoscenza e di etica è molto differente guardare il mondo dal punto di vista della relazione: se le cose sono costituite da relazioni è importante come creiamo queste relazioni e a che cosa danno vita e quindi è necessaria una teoria della conoscenza che ci veda come soggetti costruttori del mondo anche da un punto di vista pratico, tecnologico, sociale, istituzionale.
Abbiamo pertanto una grande responsabilità come architetti costruttori del mondo e l’etica che dovremmo far emergere è un’etica della tolleranza, non più un’etica di chi agisce ma delle relazioni, costituite da chi emette l’azione e da chi la riceve. Non è l’etica di Romeo o di Giulietta, per fare un esempio, ma della loro relazione amorosa e in politica è la ratio pubblica, intesa come relazione, a fare la differenza.
La scuola di fronte alla sfida sul linguaggio e il potere della parola
Oltre 800 tra studenti e docenti di tutta Italia si sono trovati a sfidarsi nel concorso nazionale di filosofia per scuole superiori Romanae Disputationes sul tema “Linguaggio e mondo. Il potere della parola”. Il Concorso, giunto alla settima edizione, intende risvegliare l’interesse alla filosofia e sviluppare le capacità critiche e dialettiche degli studenti in un lavoro appassionante di rielaborazione del tema accompagnati dai loro docenti e dal contributo del mondo accademico.
Cifra della proposta di Romanae Disputationes nell’innovazione della didattica è l’incontro con i maestri dell’Università, grazie ai quali gli studenti e i docenti sono introdotti al tema e ai suoi risvolti più significativi e attuali.
Dal 13 al 15 febbraio 2020 si è svolta la convention finale di RD2020 in cui studenti e docenti di tutta Italia si sono incontrati presso il Teatro Antoniano e le aule dell’Università Alma Mater Studiorum di Bologna per confrontarsi e dialogare con esponenti del panorama nazionale e internazionale sul tema “Linguaggio e mondo. Il potere della parola”.
Alla pagina dedicata del sito internet è possibile vedere il video integrale della lezione:
Romanae Disputationes