Il matrimonio di Gino Bartali con Adriana Bani, a Firenze nel 1940
Bartali durante il Tour de France del 1952. Ne vincerà due nel corso della sua carriera
Insieme alla figlia Biancamaria. Insieme a lei Bartali e la moglie Adriana hanno avuto anche Andrea e Luigi
Anni Cinquanta: scritte sui muri per incitare i vari corridori, si nota anche qui il grande antagonismo tra Gino Bartali e Fausto Coppi
Fausto Coppi (primo nella foto) si rinfresca davanti al connazionale Gino Bartali (secondo nella foto) nella salita del Col du Galibier, il 06 luglio 1952 durante l'undicesima tappa del Tour de France tra Le Bourg d' Oisans e Sestriere
Gino Bartali al Parc des Princes di Parigi, dopo aver vinto per la seconda volta il Tour de France, il 25 luglio 1948
Bartali portato in trionfo dopo la vittoria al Giro d'Italia, il 7 luglio 1946
Al giro della Svizzera del 1947
Gino Bartali mentre taglia il traguardo vincendo la quindicesima tappa del Tour de France tra Aix-les-Bains e Losanna (Svizzera) il 18 luglio 1948. Bartali ha vinto la sua terza tappa consecutiva nelle Alpi e ha mantenuto la maglia gialla di leader. In totale quell'anno ha vinto sette tappe complessive conquistando poi il suo secondo Tour de France, dieci anni dopo la sua prima vittoria
In un momento di riposo dalle corse
Luglio 1948: Bartali è acclamato a Parigi per la sua seconda vittoria al Tour de France. Il giorno prima dell'ultima tappa, il 14 luglio, uno studente di destra ferisce con un colpo di pistola il segretario del Partito Comunista Palmiro Togliatti, ricoverato in fin di vita. Il paese è sull'orlo di una guerra civile e la vittoria di Bartali il giorno dopo riporta entusiasmo e serenità in tutto il paese
Bartali insieme ai ciclisti della San Pellegrino, in un momento di pausa da un allenamento
Giro d'Italia 1953: a Bormio tra gli striscioni elettorali spiccano cartelli di incitamento per Gino Bartali e Fausto Coppi, protagonisti della corsa ciclistica
Andrea Bartali, figlio del compianto ciclista italiano, mostra il nome di Gino Bartali sul Muro d'Onore durante una cerimonia di svelamento del suo nome nel Giardino dell'Olocausto Giusti tra le nazioni al Museo Yad Vashem Holocaust Memorial a Gerusalemme il 10 ottobre 2013
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