Claudia Durastanti, La straniera

Una formazione a ostacoli

Romanzo di una formazione ad ostacoli, La straniera di Claudia Durastanti (La nave di Teseo) immerge il lettore in una realtà spaventosamente grottesca. Lo spaesamento innanzi tutto: nata a Brooklyn, cresciuta tra rumorosi parenti italoamericani, da adolescente Claudia si ritrova in un paese della Basilicata con la madre e il fratello, e sente di non appartenere né alla movimentata realtà urbana a cui fa ritorno ogni estate, né all’ambiente chiuso in cui tutti sanno tutto di tutti in cui è approdata. Altro elemento fondamentale in questa crescita complicata è la disabilità dei genitori, entrambi sordi, entrambi decisi a vivere la loro condizione non “con coraggio o dignità ma con incoscienza”.  Il primo capitolo del libro s’intitola “Mitologia” ed è la mitologia familiare, quella a cui si riferisce Durastanti: la madre che salva il padre nel momento in cui lui sta per buttarsi nel Tevere, l’amore tra estranei consumato alla fine di una giornata insieme. Più prosaici gli sviluppi di questa storia: il divorzio; il padre che rapisce la figlia da scuola per rivedere l’ex moglie. Un punto fermo c’è in tanto travaglio ed è la scoperta della letteratura: invece di andare a scuola, Claudia che in quanto “figlia della muta” gode di un’indulgenza particolare, si rifugia in soffitta e legge di tutto. Legatissima al fratello che la spinge a mimetizzarsi, a comportarsi bene e a farsi vedere meno possibile in giro con la stravagante madre, Claudia non ha rapporti facili con i coetanei (tremendo il racconto della vacanza in colonia in cui una ragazza con genitori drogati le ruba il fidanzato facendo a chi è più svantaggiata). L’ultima tappa della mappa interiore è costituita da Londra, città che lei sceglie e da cui si sente  respinta. Come un personaggio di Dickens, Claudia passa da una disavventura all’altra mantenendo la sua curiosità verso il mondo e la capacità di nutrire affetti profondi e il suo libro ha la capacità di scuotere a fondo .

Straniero è una parola bellissima, se nessuno ti costringe a esserlo; il resto del tempo, è solo sinonimo di una mutilazione, e un colpo di pistola che ci siamo sparati da soli

Claudia Durastanti (Brooklyn, 1984) è scrittrice e traduttrice. Il suo romanzo d’esordio Un giorno verrò a lanciare sassi alla tua finestra (2010) ha vinto il Premio Mondello Giovani; nel 2013 ha pubblicato A Chloe, per le ragioni sbagliate, e nel 2016 Cleopatra va in prigione. È tra i fondatori dell’Italian Festival of Literature in London. Collabora con la Repubblica e vive a Londra.