Massimo Bacigalupo su Emily Dickinson

La mia vita se ne stava - un fucile carico

La nuova collana di Mucchi editore, DieciXuno, curata da Antonio Lavieri, ospita una celebre poesia di Emily Dickinson, La mia vita se ne stava - un fucile carico e le sue dieci traduzioni, l'ultima delle quali è quella di Massimo Bacigalupo, che ci ha letto il suo testo e lo ha commentato per noi. Si tratta di una poesia del 1863 che si compone di sei quartine; Bacigalupo la definisce una ballata western sul tema della vita come fucile carico, un'esortazione a trovare una passione che renda la vita degna di essere vissuta, che sia un lavoro, un amore, un empito religioso. Mettere a confronto la traduzione di Cecchi del 1939, con quella di Bini del '49 e quelle di Guidacci e Luzi e di altri illustri interpreti, se da un lato testimonia la fortuna che Emily Dickinson ha riscosso precocemente e in maniera duratura in Italia, dall'altra consente di scandagliare a fondo il testo della grande poeta statunitense, addentrandosi nelle caratteristiche del suo linguaggio.

La mia vita se ne stava – un fucile carico –
negli angoli – finché un giorno
il proprietario passò – identificò –
e mi porto con sé –

Emily Dickinson nasce ad Amherst in Massachusetts il 10 dicembre 1830. Trascorre la maggior parte della propria vita nella casa dove è nata con rari intermezzi costituiti da visite ai parenti di Boston, di Cambridge e nel Connecticut. Muore di nefrite il 15 maggio 1886 all'età di 55 anni. La sua fama, tutta postuma, comincia con l'edizione dei Poems (1890) e cresce con la pubblicazione delle sue lettere (1894) e ancor più con la scoperta d'un cospicuo gruppo di altre poesie, Further poems (1929). L'intera opera è riunita nell'edizione critica definitiva curata da Th. H. Johnson: Poems (3 voll., 1955); Letters (3 voll., 1958).

Massimo Bacigalupo (Rapallo, 1947) è un regista, saggista e critico letterario italiano. Dopo gli studi a Roma e a New York, ha aderito alla storica Cooperativa Cinema Indipendente e ha affiancato alla realizzazione di cortometraggi interventi critici sul cinema underground per le riviste Filmcritica, Bianco & Nero e Film Culture. Successivamente la sua attenzione si è rivolta in prevalenza agli studi letterari. È stato professore ospite di università inglesi, statunitensi, giapponesi, indiane, e ha insegnato a lungo Letteratura americana e Tecnica della traduzione presso la facoltà di Lingue dell'Università di Genova. Si è occupato soprattutto di poesia inglese e americana fra '800 e '900. Il suo saggio L'ultimo Pound (1981) ha vinto il Premio Viareggio Saggistica Opera Prima, mentre la sua traduzione di Il preludio di William Wordsworth (1990) si è aggiudicata il Premio Città di Monselice. Amico in gioventù di Ezra Pound, ha di lui tradotto Omaggio a Sesto Properzio (1998); nel centenario della nascita del poeta americano, ha curato il volume di testimonianze Ezra Pound. Un poeta a Rapallo (1984). Di rilievo anche le sue traduzioni e curatele di opere di Wallace Stevens, Herman Melville, Emily Dickinson, T.S. Eliot, Robert Frost, Seamus Heaney e altri. Ha inoltre firmato saggi sui viaggi letterari come Grotta Byron. Luoghi e libri (2001) e Angloliguria. Da Byron a Hemingway (2017). Nel 2010 il 28º Torino Film Festival gli ha dedicato una retrospettiva mentre la GAM di Torino ospitava la mostra Apparizioni: Immagini e testi dall'archivio di Massimo Bacigalupo.