Il Marat - Sade in una sua storica messinscena
Il testo di Weiss, ormai un classico del secondo Novecento
Il Marat - Sade è ormai considerato un classico del teatro del secondo Novecento. Fu scritto nel 1963 dal drammaturgo tedesco Peter Weiss. Questi, nato nel 1916 vicino a Berlino da padre ebreo, fu costretto a lasciare la Germania nel 1934 insieme alla famiglia. Emigrato prima in Inghilterra, poi a Praga e successivamente in Svizzera, approdò infine a Stoccolma dove scomparve nel 1982.
Il testo, il cui titolo completo è La persecuzione e l'assassinio di Jean-Paul Marat, rappresentati dai filodrammatici dell'ospizio di Charenton sotto la guida del Signore di Sade , riscosse sin da subito un grande successo prima a Berlino (la prima mondiale allo "Schiller Theater" avvenne il 29 aprile 1964), poi a Londra, New York, Parìgi. ll regista inglese Peter Brook dal testo teatrale ricavò anche una edizione cinematografica.
Il teatro di Weiss non mira mai al puro intrattenimento ma , sulle orme di Bertolt Brecht , è documento e atto di accusa, con il pubblico chiamato a essere non uno spettatore passivo, ma un giudice o un critico, non solo della rappresentazione quanto dei temi trattati, che non sono mai astratti, ma riguardano tutti. In quest' opera, la prima scritta in tedesco dall' autore, lingua di cui si riappropiava dopo un periodo in cui non riusciva ad esprimersi in quell' idioma a causa del ricordo delle persecuzioni naziste, il Marat -Sade si gioca tutto sul confronto tra Marat - l’amico del popolo, anzi dei ‘sanculotti’ - un rivoluzionario utopico ed intransigente nella difesa degli ideali di ragione e libertà e il Marchese De Sade dal nichilismo aristocratico, che sconfina in un anarchismo ante litteram, sull’impossibilità di successo della Rivoluzione (nello specifico quella francese del 1789) a causa del suo astratto idealismo che non teneva sufficientemente conto della natura umana.
Tutto avviene al'interno del manicomio di Charenton dove il marchese de Sade, ivi rinchiuso durante l'epoca napoleonica, decide di allestire una rappresentazione teatrale dell'assassinio di Jean-Paul Marat. Gli attori sono i pazienti del manicomio stesso e ben presto divamperà lo scontro fra lo scettico e disilluso intellettuale anarchico Sade e l 'utopia visionaria incarnata del rivoluzionario Marat.
L'azione scenica si svolge su due diversi livelli: il primo è il dramma in sé, il secondo è costituito dalle continue interruzioni e dai battibecchi che si svolgono tra gli attori, il regista (Sade) e il direttore del manicomio.
Nel filmato uno spezzone della celebre rappresentazione andata in scena nel 1967 al Piccolo Teatro di Milano con attori del calibro di Gianni Santuccio, Carla Gravina, Roberto Herlitzka e la regia di Raffaele Maielllo che fu per un decennio aiuto - regista del grande Giorgio Strelher.
Il testo, il cui titolo completo è La persecuzione e l'assassinio di Jean-Paul Marat, rappresentati dai filodrammatici dell'ospizio di Charenton sotto la guida del Signore di Sade , riscosse sin da subito un grande successo prima a Berlino (la prima mondiale allo "Schiller Theater" avvenne il 29 aprile 1964), poi a Londra, New York, Parìgi. ll regista inglese Peter Brook dal testo teatrale ricavò anche una edizione cinematografica.
Il teatro di Weiss non mira mai al puro intrattenimento ma , sulle orme di Bertolt Brecht , è documento e atto di accusa, con il pubblico chiamato a essere non uno spettatore passivo, ma un giudice o un critico, non solo della rappresentazione quanto dei temi trattati, che non sono mai astratti, ma riguardano tutti. In quest' opera, la prima scritta in tedesco dall' autore, lingua di cui si riappropiava dopo un periodo in cui non riusciva ad esprimersi in quell' idioma a causa del ricordo delle persecuzioni naziste, il Marat -Sade si gioca tutto sul confronto tra Marat - l’amico del popolo, anzi dei ‘sanculotti’ - un rivoluzionario utopico ed intransigente nella difesa degli ideali di ragione e libertà e il Marchese De Sade dal nichilismo aristocratico, che sconfina in un anarchismo ante litteram, sull’impossibilità di successo della Rivoluzione (nello specifico quella francese del 1789) a causa del suo astratto idealismo che non teneva sufficientemente conto della natura umana.
Tutto avviene al'interno del manicomio di Charenton dove il marchese de Sade, ivi rinchiuso durante l'epoca napoleonica, decide di allestire una rappresentazione teatrale dell'assassinio di Jean-Paul Marat. Gli attori sono i pazienti del manicomio stesso e ben presto divamperà lo scontro fra lo scettico e disilluso intellettuale anarchico Sade e l 'utopia visionaria incarnata del rivoluzionario Marat.
L'azione scenica si svolge su due diversi livelli: il primo è il dramma in sé, il secondo è costituito dalle continue interruzioni e dai battibecchi che si svolgono tra gli attori, il regista (Sade) e il direttore del manicomio.
Nel filmato uno spezzone della celebre rappresentazione andata in scena nel 1967 al Piccolo Teatro di Milano con attori del calibro di Gianni Santuccio, Carla Gravina, Roberto Herlitzka e la regia di Raffaele Maielllo che fu per un decennio aiuto - regista del grande Giorgio Strelher.
Ho cercato di evitare tutte le suggestioni che il testo poteva fornirci - matti, non matti etc - e di fare uno spettacolo di idee, come penso sia il testo di Weiss; ho cercato cioè di puntare tutto sula storia, di far diventare la storia protagonista dello spettacolo.
Raffaele Maiello