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Grande Guerra

1917. Caporetto: un bilancio

Intro

Introdotto da Carlo Lucarelli, con gli interventi degli storici Mario Isnenghi e Nicola Labanca, il filmato traccia un bilancio della disfatta di Caporetto, in termini di uomini e materiali perduti ma anche in termini psicologici e morali. Il paese è traumatizzato: cade il presidente del Consiglio Boselli, cade il capo di Stato Maggiore Cadorna, il re pensa a una possibile abdicazione. D'altra parte, Caporetto, nel suo rappresentare il punto più basso della guerra italiana, è anche il suo punto di svolta, dopo il quale tutto deve cambiare. Accanto al filmato una breve selezione di documenti significativi.

Documento: La Stampa, 9 Novembre 1917
La prima pagina del quotidiano torinese dà notizia della sostituzione di Luigi Cadorna con Armando Diaz.

Documento: Giuseppe Prezzolini, Dopo Caporetto
Lo scrittore-giornalista, Prezzolini, animatore della vita culturale italiana di inizio '900 e convinto interventista, si interroga sull'accaduto, cercando di capirne le cause profonde. Ne emerge un'analisi spietata del paese, di straordinaria modernità, che non risparmia nessuno: militari, politici, burocrati, giornalisti, intellettuali, tutti, a modo loro, responsabili non solo della pessima condotta della guerra ma di non aver mai inciso sulle condizioni di fondo che hanno reso possibile la disfatta: quelle di un paese in cui chi governa, non importa a quale livello e in quale settore della vita pubblica, è guidato solo dalla furbizia e dal più meschino interesse personale, e chi è governato, abituato da secoli all'ingiustizia, resta chiuso nella propria ignoranza e nella propria diffidenza.

Le fotografie contenuto in questo modulo provengono da diversi siti internet come specificato nelle didascalie.

1917 - Caporetto: un bilancio

La vicenda di Caporetto segnò un momento fondamentale non solo per la storia della Grande Guerra, con la concreta possibilità che l’Italia si chiamasse fuori dal conflitto e il conseguente sbilanciamento a favore degli Imperi Centrali, ma per l’esistenza stessa della monarchia sabauda. Rappresentò il crollo di un esercito stanco, mal condotto e poco motivato, il quale seppe ritrovare slancio soltanto con l'ultima offensiva di Vittorio Veneto, avviata esattamente un anno dopo la rotta di Caporetto, a segnare anche simbolicamente un rovesciamento completo della situazione.

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Fotografie

La Stampa

La Stampa, 9 novembre 1917

Prigionieri

Prigionieri italiani dopo la battaglia di Caporetto (Imperial War Museum)


Giuseppe Prezzolini

Dopo Caporetto


Appello al patriottismo dei deputati al popolo italiano

Appello al patriottismo

(Archivio storico di Vicopisano)