Introdotto da Carlo Lucarelli, con gli interventi degli storici Bruna Bianchi e Antonio Gibelli, il filmato racconta la tragica situazione della giustizia militare italiana. A fronte di un esercito di coscritti, provenienti da un paese in prevalenza contrario alla guerra, ancora estremamente eterogeneo, disunito e privo di tradizioni patriottiche, vi sono autorità militari decise a imporre la disciplina ad ogni costo, pronte ad istituire immediatamente tribunali speciali e ad amministrare una giustizia esemplare e troppo spesso sommaria.
Accanto al filmato, una selezione di documenti che descrivono alcuni aspetti del funzionamento della giustizia in tempo di guerra.
Documento: Forcella-Monticone, Plotone di esecuzione
Il testo riporta alcune delle sentenze pronunciate da tribunali militari in merito ai reati più frequenti: diserzione, tradimento, vilipendio dell'esercito.
Documento: Bruna Bianchi, La Follia e la fuga
L'autrice riporta un brano del diario di guerra di Attilio Frescura nel quale si descrive, con tono tra l'ironico e l'indignato, il funzionamento di un tribunale militare.
Documento: Angelo Gatti, Diario di Caporetto
Ufficiale nel Comando Supremo, in questo brano del suo diario Gatti riferisce della volontà di Cadorna di inasprire le misure disciplinari, ripristinando perfino la pratica delle decimazioni, e si chiede se non sarebbe necessario accompagnare simili misure con provvedimenti di carattere positivo finalizzati a ricostruire il morale dell'esercito.
Le immagini di questo modulo raffigurano una fucilazione sul campo di Verdun e la resa di un gruppo di militari e provengono dal sito della Bibliothèque Nationale de France e dal sito dell’associazione Antonio Rosmini.
Le guerre portano con sé, come tragico corredo, un’infinita serie di orrori e di costi, centinaia di migliaia di morti sul campo, negli ospedali, di invalidi destinati ad un’esistenza misera, di prigionieri. Uno degli aspetti più sconvolgenti riguardò, tra il 1914 ed il 1918, la repressione interna per il mantenimento della disciplina tra i soldati, attraverso esecuzioni sommarie, tribunali straordinari, metodi repressivi in genere con cui si voleva mantenere alta nel soldato la fede nella vittoria.
(Associazione Antonio Rosmini, Padova)
(Bibliothèque Nationale de France)
(wikimedia commons)