Il filmato, introdotto da Carlo Lucarelli, con gli interventi di Antonio Gibelli e Mario Isnenghi, racconta le ultime febbrili settimane di pace in Italia prima della sua discesa in campo contro gli imperi centrali. Passato alla storia come il maggio radioso, questo periodo fu segnato da continue manifestazioni di piazza in favore dell’intervento e da una campagna sempre più aggressiva e violenta contro i fautori della neutralità.
A corredo del filmato, immagini e documenti che raccontano il clima in cui avvenne l’ingresso in guerra dell’Italia:
Documento: Gabriele D’Annunzio, Il discorso di Quarto
Al principio di maggio torna alla ribalta il più eloquente portavoce delle ragioni dell’intervento, il poeta Gabriele D’Annunzio. Appena tornato dalla Francia, il 5 maggio 1915, a Quarto, D’Annunzio pronuncia un’orazione patriottica che è un’invocazione della guerra e che dà il via al Maggio radioso.
Documento: La copertina della Domenica del Corriere del 23 Maggio raffigura D’Annunzio che arringa la folla in un teatro di Roma.
Documento: Giovanni Giolitti, Memorie della mia vita
Bersaglio principale di tutto il fronte interventista, Giolitti viene fatto oggetto di minacce e accuse di ogni genere. In queste pagine delle sue Memorie è lui stesso a ricordare sia le folle ostili che il sostegno della sua parte politica, ancora maggioritaria in Parlamento.
Documento: L’Idea Nazionale, 14 maggio 1915
L’intera prima pagina del quotidiano nazionalista è dedicata a screditare violentemente Giolitti che, come leader della maggioranza liberale in parlamento, avrebbe ancora potuto provocare quella crisi istituzionale che poteva evitare la guerra.
Le fotografie di Filippo Corridoni e Benito Mussolini ritratti durante le manifestazioni interventiste sono tratte da wikipedia.
La firma del Trattato di Londra avviene all'insaputa sia del Parlamento sia dei vertici militari provocando così, nel maggio del 1915, non poche tensioni a livello politico e sociale. Salandra, dopo aver interrotto le trattative con l'Austria-Ungheria, comunica al Consiglio dei Ministri di voler sottoporre la richiesta di poteri eccezionali al Parlamento. Inoltre viene riconosciuta l'opportunità di informare le autorità politiche principali, tra cui l'ex Primo Ministro e leader liberale Giovanni Giolitti. L'entrata in guerra è uno dei momenti chiave della storia nazionale. Con questa decisione il Regno d’Italia sceglie di entrare attivamente nella storia mondiale per ritagliarsi quello status di grande potenza nell'area adriatica e balcanica sempre ambito.
9 aprile 1915
23 maggio 1915
Milano, primavera 1915 (wikimedia)