Con l’introduzione curata da Carlo Lucarelli, e gli interventi dello storico Nicola Labanca, il filmato racconta la “Battaglia del Solstizio”, così come battezzata da Gabriele D’Annunzio, o la “Seconda del Piave”. La battaglia del 15-22 giugno 1918 rappresenta la grande e definitiva sconfitta delle intenzioni nemiche di mettere fuori combattimento l’Italia. Il tutto avviene a soli sette mesi da Caporetto. Una battaglia difensiva che risolleverà il morale delle truppe, ponendo le basi per l’offensiva finale. Il successo riportato sul campo sarà il prologo della battaglia di Vittorio Veneto che sancirà definitivamente la sconfitta degli Imperi centrali.
All’interno del modulo, foto e documenti ripercorrono la vicenda.
Documento: La Stampa, 24 giugno 1918
La prima pagina del quotidiano torinese è dedicata all’esito finale della battaglia del Solstizio. I soldati austriaci sono tornati oltre la riva sinistra del Piave: il 21 il comando supremo asburgico ha ordinato la ritirata, ormai inevitabile. Le perdite sono considerevoli, tra morti, feriti e dispersi. L’offensiva che secondo i piani di Vienna avrebbe dovuto risolvere la guerra con l’Italia fallisce.
Documento: Elogio alla leva dei ragazzi del ‘99
Le gravi perdite riportate nella disfatta di Caporetto costringono il Comando Supremo a schierare da subito la "classe del '99", i ragazzi nati nel 1899 (e perciò appena maggiorenni). Dopo un breve addestramento vengono trasferiti lungo il Piave dove rinsaldano le file dell’Esercito, permettendo all'Italia la riscossa nel '18 con la battaglia di Vittorio Veneto e quindi la firma dell'armistizio di Villa Giusti da parte dell'Impero austro-ungarico. In seguito, l'Encomio dell'Esercito sarà commutato in una Medaglia o Croce al Valor Militare.
Documento: La biografia di Francesco Baracca, curata da Mariano Gabriele, è ripresa dal Dizionario Biografico degli Italiani dell’Enciclopedia Treccani.
Il 20 giugno 1918 l’Italia è in guerra e in lutto per la perdita di un suo eroe. Il giorno prima, infatti, cade in combattimento Francesco Baracca, uno dei più grandi piloti italiani di tutti i tempi. Il 19 giugno, sorvolando il Montello dove è in atto una violenta battaglia, Baracca scende di quota e punta la mitragliatrice contro gli austriaci. Percorre più volte la linea del fuoco, fino a quando viene colpito alla testa dalla contraerea nemica e precipita con il suo caccia SPAD S.XIII. Su un fianco del velivolo compare un celebre simbolo, il cavallino rampante, adottato da Enzo Ferrari e reso famoso in tutto il mondo, quale stemma delle vetture di Maranello.
Documento: Foto con incitazione patriottica in una casa sinistrata sul Piave
L’immagine presenta una casa diroccata e semidistrutta, recante una scritta destinata ad entrare nella leggenda: "Tutti eroi! O il Piave o tutti accoppati", opera del Bersagliere propagandista di guerra Ignazio Pisciotta.
Le fotografie presenti in questo modulo vengono dal sito Difesa.it.
Tra il 15 ed il 22 giugno 1918 l’esercito Austro-Ungarico lancia la sua ultima grande offensiva, con il duplice obiettivo di impossessarsi di risorse alimentari occupando territori fertili, e di costringere l’Italia all’armistizio, liberando così forze da utilizzare sul fronte franco-tedesco. Nonostante l’accurata preparazione l’operazione È un fallimento: la reazione pronta e determinata dell’esercito italiano, la scelta di dividere le forze su tre direttrici di attacco e le tensioni interne ai comandi portano l’esercito di Vienna ad una grave disfatta.
(difesa.it)
(difesa.it)
Casa con una scritta patriottica (Wikimedia Commons)
Passaggio del Piave (difesa.it)