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Da Hayez a Segantini l'arte italiana dell' Ottocento
Una grande mostra forlivese
Come la letteratura, dominata da Carducci, Pascoli e D’Annunzio grandi interpreti dell’orgoglio e delle aspirazioni nazionali, e la musica, che con Verdi, Puccini e Mascagni ha saputo esprimere le grandi passioni proiettate nella storia come nella contemporaneità, anche le arti figurative, ed in particolare la pittura la cui presenza è dominante anche se in un affascinante dialogo con la scultura, sono state un formidabile strumento di aggregazione. Hanno esplorato infatti nuovi territori tra l’esaltante mitizzazione della storia, la memoria delle recenti lotte risorgimentali, viste come una grandiosa epopea popolare, e la dolorosa testimonianza del presente caratterizzato da forti tensioni sociali.
Per capire le attese, le speranze, le delusioni di un paese che ancora profondamente diviso antropologicamente, economicamente, socialmente e culturalmente, faticava a stare unito, la mostra propone un confronto, finora mai tentato, tra le esperienze dei movimenti più sperimentali che, come i Macchiaioli e i Divisionisti, si sono espressi come un’alternativa alla cultura figurativa dominante e la cosiddetta arte “ufficiale” che è stata invece, nel bene e nel male, non solo un formidabile strumento celebrativo e di propaganda, ma anche e soprattutto il mezzo più efficace e popolare – diremmo meglio “nazional popolare” – per fare conoscere agli italiani i percorsi appassionanti e contradditori di una storia antica e recente caratterizzata da aspirazioni e slanci comuni, ma anche da drammatiche tensioni e divisioni. Per scoprire, fuori dallo spazio alienante delle grandi città che le esigenze della modernità stavano cambiando irrimediabilmente, i paesaggi intatti del “bel paese” caratterizzato da una diversità che continuava ad attirare i viaggiatori stranieri. Per celebrare i fasti della vita moderna, che verranno proiettati nel mito della Belle Époque. Per denunciare infine la drammatica condizione delle classi subalterne e rivelare le ingiustizie della società, attraverso la rappresentazione delle sconfitte e dei sentimenti dei vinti, degli emarginati.
"Si passa – dicono i curatori Francesco Leone e Fernando Mazzocca - dall’ultima fase del Romanticismo e del Purismo al Realismo, dall’Eclettismo storicista al Simbolismo, dal Neorinascimento al Divisionismo presentando i capolavori, molti dei quali ancora da riscoprire, dei protagonisti di quei tormentati decenni”.
“Attraverso un immersivo viaggio nel tempo e nello spazio, ci vengono incontro capolavori di pittura e di scultura che segnano aspetti culturali e sociali nuovissimi, di impatto popolare e dal significato universale.
La varietà dei linguaggi con cui sono stati rappresentati consentono di ripercorrere le sperimentazioni stilistiche che hanno caratterizzato il corso dell’arte italiana nella seconda metà dell’Ottocento e alle soglie del nuovo secolo, in una coinvolgente dialettica tra la tradizione e la modernità”.
Attraverso una selezione di opere diventate iconiche, soprattutto quelle presentate, premiate, acquistate dallo Stato e dagli enti pubblici, ma anche oggetto di dibattito e di scandalo, alle grandi Esposizioni Nazionali, da quella di Firenze del 1861 a quelle che tra Roma, Torino e Firenze (le tre città che erano state capitali) hanno celebrato il cinquantenario dell’Unità, le dieci sezioni della mostra ricostruiscono i percorsi dei diversi generi, da quello storico, alla rappresentazione della vita moderna, dall’ arte di denuncia sociale, al ritratto, al paesaggio.
In un racconto epico affidato soprattutto alle opere di grande formato, mai movimentate prima, ci vengono incontro temi di impatto popolare e dal significato universale risolti nel cortocircuito visivo di capolavori indimenticabili. La varietà dei linguaggi con cui sono stati rappresentati consentono di ripercorrere un periodo di grandi trasformazioni della visione, dallo splendido tramonto del Romanticismo all’ affermazione del Purismo e del Realismo, dall’Eclettismo storicista al Simbolismo, dalla “rivoluzione” dei Macchiaioli alle sperimentazioni estreme dei Divisionisti. Emergono cosi' i protagonisti di quei tormentati decenni, pittori come Hayez, Domenico e Gerolamo Induno, Pompeo Molmenti, Faruffini, Cesare Maccari, Muzzioli, Costa, Fattori, Signorini, Lega, Lojacono, Patini, De Nittis, Boldini, Zandomenenghi, Corcos, Tito, Mancini, Previati, Morbelli, Pellizza da Volpedo, Michetti, Segantini, Sartorio, Balla, Boccioni, e scultori come Vela, Cecioni, Bazzaro, Butti, Monteverde, Gemito, Troubetzkoy, Bistolfi, Canonica. Sarà poi l' occasione di far finalmente conoscere al grande pubblico tanti altri artisti sorprendenti, oggi ingiustamente trascurati o dimenticati.
La scena muta continuamente, riservando al visitatore non poche sorprese, nell’ incontro inatteso e ravvicinato con un Ottocento mai visto. Dai capolavori dell’ ultimo dei Romantici, il vecchio e glorioso Hayez, interprete degli slanci della giovinezza, di una bellezza senza tempo e delle passioni del Medioevo, si passa alla potenza visionaria del teatrale Otello di Molmenti, del finalmente visibile Valentino a Capua di Previati, un immenso dipinto leggendario come le epiche battaglie risorgimentali evocate dai lombardi Induno e Faruffini e dal meridionale Cammarano, presente con un quadro entrato nell’ immaginario degli italiani come la strepitosa e travolgente Breccia di Porta Pia. L’epica dei vinti, resa universale dal Signorini dell’Alzaia e dalla dolorosa attualità degli Emigranti di Tommasi, appare placarsi nella dolcezza di un quadro mitico e amatissimo come le Due madri e nei solenni paesaggi alpini, come quello monumentale di Alla stanga, che fanno di Segantini, celebrato da D’Annunzio, il genio che nei suoi occhi “umili e degni” è riuscito a rendere l’ “infinita bellezza” della natura. Quella natura che ci rivela il suo mistero in quello struggente capolavoro finale, misterioso come certi versi del Pascoli simbolista, che è Lo specchio della vita di Pellizza da Volpedo.
Ottocento. L' arte dell' Italia tra Hayez e Segantini
Forli', Musei di San Domenico