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Imago Museum

Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Pescara

Nel cuore di Pescara sorge l’Imago Museum, distribuito su tre piani per un totale di 1200 metri quadrati, con un raccolta che è un unicum in Italia.

Il museo raggruppa tre collezioni significative: la più importante collezione di arte danese presente in Italia, poi circa 130 opere dell'arte Italiana e internazionale del XX e XXI secolo e infine una sezione dedicata alla pop art che si confronta con il “classicismo”. Protagonista di quest’ultima Mario Schifano, esponente di spicco della pop art italiana, del quale sono allestisti una serie di lavori incentrati sul tema del senso della vita che furono ispirati dalla figura mitologica della Mater Matuta, antica dea dell’aurora e delle partorienti il cui culto, a partire dall’Italia centrale e quindi da Roma, si diffuse presso tutti i popoli mediterranei e pre-romanici.

La collezione di oltre cento artisti danesi che hanno soggiornato in Abruzzo nel borgo storico di Civita d’Antino in Val Roveto è composta da circa 130 opere. Si tratta di allievi e colleghi di Kristian Zahrtmann, (1864–1868), pittore che dopo aver frequentato l’Accademia di Belle Arti di Copenaghen, si recò in Italia per una residenza triennale. Qui manifesta il suo interesse per la vita del popolo, ritraendo scene di vita popolare e facendo posare per i suoi quadri contadini in costume in atmosfere naturalistiche.


L’Italia rimarrà in seguito sua meta privilegiata e dal 1889 al 1911 trascorrerà ogni estate a Civita d’Antino, attirando artisti nordici, allievi o colleghi del Kunsternes Frie Studieskoler dove Zahrtmann insegnò dal 1885 al 1908. Kunsternes Frie Studieskoler era una scuola di arte indipendente che si distaccava dall’arte accademica tradizionale legata a canoni estetici della cosiddetta epoca d’oro della pittura danese (1800-1850).

La “scuola di Civita d’Antino” di Zahrtmann, incline al realismo e a un senso di libertà dato dal dipingere en plein air, raccolse quindi artisti vicini alle ricerche pittoriche del suo fondatore.

All'Imago Museum abbiamo oggi modo di rivivere quel sogno nordico dell’Italia nella sua stagione tra la fine dell’ottocento e il terremoto di Avezzano del 1915, attraverso una collezione unica e sorprendente che coglie gli aspetti della vita quotidiana di campagna, del lavoro e del rapporto tra le generazioni, del senso religioso, delle tradizioni e di una natura immersa nella luce mediterranea.

Il fiume Liri scorre lungo il confine tra l’Italia antica e la Magna Grecia, – scrive Zahrtmann in una lettera alla cugina – l’antica civiltà ellenica sopravvive nelle persone, ed è sufficiente fermarsi a Civita per una settimana per vederne le prove: vengono ogni giorno alla tua porta. Non è soltanto la lingua, così bella, e la musica, per cui dispongono di tanto orecchio: è la loro sensibilità che ti colpisce, hanno grande tatto e delicatezza (...) 


Un altro importante nucleo del museo pescarese è la sezione Arte, immagine e realtà, circa 130 opere tra dipinti e sculture donate dai collezionisti Alfredo e Teresita Paglione. La raccolta rispecchia momenti diversi nella vita dei due appassionati, come emerge dalle scelte poliedriche fatte nel corso di diversi decenni e alimentate da una curiosità incondizionata per l’arte. Così oggi nella sezione Paglione all’Imago Museum troviamo opere di  73 artisti attivi soprattutto nella seconda metà del Novecento . Sul fronte italiano spiccano le opere di Aligi Sassu, Ennio Calabria e Claudio Bonichi e degli scultori Giuliano Vanghi e Pietro Cascella, tra gli altri. La collezione Paglione è rivolta anche alla Spagna, con opere di Carlos Mensa e José Ortega, quest’ultimo uno degli artisti politicamente più impegnati fra quelli che parteciparono al movimento del realismo al tempo della Guerra civile spagnola. Fra i pittori più cari ai Paglione sono anche rappresentati l’americano Robert Carroll e Larry Rivers, precursore della Pop Art americana.