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Io, Mario Ceroli - II parte

Un incontro con l'artista nell'inverno 2025

Figura chiave della scultura italiana dagli anni Sessanta a oggi, Mario Ceroli ha saputo creare un immaginario immediatamente riconoscibile, fatto di sagome, legni, ombre e presenze che sembrano emergere da un atlante visivo arcaico e contemporaneo allo stesso tempo. Le sue opere raccontano una ricerca costante sul rapporto tra corpo, spazio e materia.

Abbiamo incontrato l’artista nel suo studio a Via della Pisana, nell’inverno 2025, per percorrere con lui, metaforicamente e concretamente, un itinerario tra le sue opere nello studio-casa d’artista, uno spazio labirintico. L’ambiente vasto traspira decenni di creatività, riflettendo lo spirito di un artista indipendente, le cui opere richiedono spazio, uno spazio alternativo alle gallerie.

Grazie a preziosi filmati d'epoca trovate nelle Teche Rai il racconto si integra con immagini e suoni che restituiscono le atmosfere e la storia del suo lavoro.

Ancora oggi, Ceroli, nato nel 1938, mantiene una grande vitalità e un profondo desiderio di condivisione. Il suo studio non è solo spazio di lavoro, ma luogo da vivere e da trasmettere alle nuove generazioni. Il suo augurio per il futuro è racchiuso nelle sue stesse parole:

Vorrei che questo posto fosse visitato ogni giorno da bambini, perché là dentro c’è una storia, e quella storia va ascoltata».

Fino all’11 gennaio 2026 è in corso la mostra monografica Ceroli Totale alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, a cura di Renata Cristina Mazzantini, direttrice della GNAMC, e Cesare Biasini Selvaggi, che offre un’occasione unica per approfondire l’intera carriera dell’artista e il suo immaginario senza tempo.

Vedi anche: Io, Mario Ceroli - I parte