Sala del Pussino. Il vastissimo ambiente di accesso alla collezione, ospita numerose tele del paesaggista italo francese Gaspard Dughet (1615–1675) detto il Pussino, perché cognato di Nicolas Poussin e del francese Guillaume Courtois (1628–1679), due artisti che lavorarono per i Pamphilj a Roma.
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Sala da Ballo. L'antico Salone di Musica è composto da due ambienti contigui; fu interamente ridecorato nel secondo Ottocento dall’architetto Andrea Busiri Vici. Tra gli oggetti conservati: una gabbia per uccelli (1767), un’arpa del XVIII secolo e due antiche livree.
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La Cappella. Luogo di raccoglimento e preghiera, la cappella fu progettata da Carlo Fontana (1638–1714) tra il 1689 e il 1691. Più volte rimaneggiata e arricchita nei secoli successivi, spicca sul soffitto dell’Anti Cappella la decorazione trompe-l'œil di una cupola aperta nell'azzurro del cielo.
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Galleria Aldobrandini. Il lungo salone è il primo dei quattro bracci della Galleria, affacciati sul cortile interno. Decorata da Ginesio del Barba (1691-1762) “a uso chinese”, lo spazio ospita vari capolavori; le “Lunette Aldobrandini” di Annibale Carracci (1560-1609), “Le nozze di Rebecca” e “La Processione al tempio di Delfi” di Claude Lorrain (1600-1682) e la “Lotta di Putti” di Guido Reni (1575-1642).
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Il Gabinetto Velázquez. Il Camerino ospita il “Ritratto di Innocenzo X” (1650) di Diego Rodriguez de Silva y Velázquez (1599-1660), la cui esecuzione testimonia la politica internazionale del tempo, segnata dal riavvicinamento del papato alla Spagna. Nella sala, anche uno dei due busti dello stesso papa, di Gian Lorenzo Bernini (1598-1680).
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La Galleria degli Specchi. Il lungo salone, il secondo dei quattro bracci della Galleria, affacciati sul cortile interno, presenta nel soffitto, le "Storie di Ercole" del bolognese Aureliano Milani (1731-34) e alle pareti, grandi preziosissimi specchi, fatti venire nel primo '700 da Venezia . Le statue sono di epoca antica.
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