Palazzo del Capitano, in Piazza Sordello, è il nucleo più antico di Palazzo Ducale, abitato prima dai Bonacolsi (1273-1328), poi dalla famiglia Gonzaga (1328-1707). L'edificio tardogotico, era inizialmente composto da corpi di fabbrica disaggregati e diventa l'attuale grandioso complesso architettonico, solo nella prima metà del XVI secolo.
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Pisanello, 1395 ca.-1455 ca., (dett. affresco). Sala del Pisanello: il grande ambiente, situato al primo piano del Palazzo del Capitano, ospita il ciclo cavalleresco realizzato dall’artista, ispirato alle gesta di Lancelot e dei cavalieri della Tavola Rotonda, per celebrare il titolo marchionale conferito a Gianfrancesco Gonzaga dall'Imperatore Sigismondo di Hohenzollern.
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Pisanello (dett. affresco). Il ciclo, realizzato a tecnica mista (affresco, tempera, pastiglia, applicazioni in oro e argento), raggiunge un livello di dettagli e resa complessiva senza precedenti. Ritrovato intorno al 1963-64, l'affresco fu staccato e riportato su tela.
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Galleria dei Fiumi. L'ambiente, progettato nel 1579 da Pompeo Pedemonte in un'ala di Corte Vecchia, per il nuovo appartamento di Guglielmo Gonzaga, era una loggia chiusa affacciata su un giardino pensile. L'attuale decorazione settecentesca della Galleria, fu realizzata per il nuovo assetto di residenza ufficiale del governo austriaco.
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Sala degli Arazzi. Il ciclo di nove arazzi conservati nel Palazzo di Mantova, sono tratti dai cartoni che Raffaello creò per Papa Leone X (1514-1516), realizzati dalla manifattura di Bruxelles. Gli "Atti degli Apostoli" sono una delle prime riedizioni acquistati nelle fiandre dal Cardinale Ercole Gonzaga nel 1557.
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Galleria dei Mesi. Situata nel quartiere di Corte Nuova, nucleo di edifici cinquecenteschi aggregati alle fabbriche più antiche, la Galleria dei Mesi prende il nome dalle figure in stucco che sorreggono i segni zodiacali. Progettata inizialmente come loggia aperta, in seguito venne ampliata e chiusa per ospitare sculture della collezione.
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L'incontro; Camera degli Sposi, Andrea Mantegna (1465-1474). La Camera Picta, situata nella massiccia torre nord-est del Castello, è un piccolo vano quadrato illuminato da sole due finestre, che Mantegna trasformò in uno spazio aperto e luminoso grazie a un progetto decorativo unitario concepito in chiave prospettica. Il ciclo celebra l'ascesa politico-dinastica della famiglia Gonzaga in occasione dell'elezione di Francesco a cardinale.
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La corte riunita, Camera degli Sposi, Andrea Mantegna. Sulla parete ovest, la corte Gonzaga è rappresentata in modo informale, sorpresa nel momento in cui un messaggero consegna una lettera a Ludovico, affiancato dalla moglie Barbara di Brandeburgo. Alla prodigiosa galleria di ritratti, si aggiunge l'originale espediente di adattare la scena al camino sottostante usato come piattaforma rialzata.
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La volta, Camera degli Sposi, Andrea Mantegna. La volta è composta da un soffitto ribassato diviso in vele e pennacchi dipinti. Al centro, un tondo, squarcia il cielo aperto, stupefacente brano pittorico, dove Mantegna porta alle estreme conseguenze gli esperimenti illusionistici della Cappella Ovetari di Padova. Un rimando anche al celebre oculo del Pantheon, il monumento antico per eccellenza celebrato dagli umanisti.
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Pieter Paul Rubens, La famiglia Gonzaga in adorazione della Trinità (1604-1605), capolavoro giovanile dell'artista fiammingo posto al centro della parete principale del salone degli Arcieri. Concepita per un trittico, l'opera voluta dalla famiglia Gonzaga per il presbiterio della chiesa gesuita della SS, Trinità, è l'unica rimasta a Mantova. Il quadro fu malamente restaurato dal pittore Felice Campi che ritagliò i ritratti dei cinque figli del Duca Vincenzo Gonzaga.
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