Daniel Buren al Mirad'Or. Foto © Michele Nastasi
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Daniel Buren al Mirad'Or. Foto © Michele Nastasi
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Daniel Buren al Mirad'Or. Foto © Michele Nastasi
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Mirad'Or a Pisogne. Foto © Michele Nastasi
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Mirad'Or a Pisogne. Foto © Michele Nastasi
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Mirad'Or a Pisogne. Foto © Michele Nastasi
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Daniel Buren al Mirad'Or. Foto © Michele Nastasi
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Daniel Buren al Mirad'Or. Foto © Michele Nastasi
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Daniel Buren al Mirad'Or. Foto © Michele Nastasi
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Mirad'Or a Pisogne. Foto © Michele Nastasi
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Daniel Buren al Mirad'Or
Una palafitta per l'arte contemporanea sul Lago d'Iseo
Mirad’Or è una costruzione contemporanea sul Lago d’Iseo a Pisogne, disegnata dall’architetto Mauro Piantelli (De8_Architetti), una palafitta in corrispondenza del porto medievale poi divenuto lavatoio pubblico. Le antiche pietre sono ancora oggi visibili a filo d’acqua e sono citate nella lettera “M” del logo di Mirad’Or.
L’inaugurazione di questo nuovo spazio espositivo vede la presenza eccezionale di Daniel Buren, artista di fama internazionale, invitato da Massimo Minini a esporre le sue opere Fibres optiques.
Il progetto architettonico Mirad’Or porta il contemporaneo in una terra di storia, di tradizione e di cultura del paesaggio. Il comune di Pisogne conta oggi poco meno di 8000 abitanti, ma è un paese ricco di un passato d’arte millenario, che va dalle incisioni rupestri dell’età del Bronzo, alle costruzioni medievali fortificate come la grande Torre del Vescovo, fino agli affreschi del Quattrocento e del Cinquecento nella Chiesa della Madonna della neve di Pisogne.
L’inaugurazione di questo nuovo spazio espositivo vede la presenza eccezionale di Daniel Buren, artista di fama internazionale, invitato da Massimo Minini a esporre le sue opere Fibres optiques.
Il progetto architettonico Mirad’Or porta il contemporaneo in una terra di storia, di tradizione e di cultura del paesaggio. Il comune di Pisogne conta oggi poco meno di 8000 abitanti, ma è un paese ricco di un passato d’arte millenario, che va dalle incisioni rupestri dell’età del Bronzo, alle costruzioni medievali fortificate come la grande Torre del Vescovo, fino agli affreschi del Quattrocento e del Cinquecento nella Chiesa della Madonna della neve di Pisogne.