Rai Cultura
Giuseppe Bossi, "La pace di Costanza", 1809 ca., Milano, Gabinetto dei Disegni - Castello Sforzesco. Comune di Milano © Tutti i diritti di legge riservati - Museo d’Arte Antica del Castello Sforzesco.
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Massimo Tapparelli d’Azeglio, "Il carroccio (La battaglia di Legnano)", 1831, Torino, GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea. Su concessione della Fondazione Torino Musei (Foto: Ernani Orcorte, 2002).
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Graziano, Decretum; Giovanni Teutonico e Bartolomeo da Brescia, Glossa Ordinaria in Decretum, terzo decennio del XIV secolo, Siena, Biblioteca Comunale degli Intronati, Istituzione del Comune di Siena. © Biblioteca Comunale degli Intronati, Istituzione del Comune di Siena.
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Stemmario trivulziano, seconda metà del XV secolo, Archivio Storico Civico e Biblioteca Trivulziana. Comune di Milano © Tutti i diritti di legge riservati – Archivio Storico Civico e Biblioteca Trivulziana.
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Matrice sigillare del Comune di Brescia, XIII secolo (seconda metà?), mercato antiquario. © Pandolfini Casa d’Aste.
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Stauroteca (reliquiario della Santa Croce), XI-XII secolo, Brescia, Duomo Vecchio, cappella delle Sante Croci, tesoro delle Sante Croci. © Diocesi di Brescia / Fotostudio Rapuzzi.
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Croce del Campo, XI-XII secolo, Brescia, Duomo Vecchio, cappella delle Sante Croci, tesoro delle Sante Croci.© Diocesi di Brescia / Fotostudio Rapuzzi
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Carta del territorio bresciano, metà del XV secolo (?), Modena, Biblioteca Estense Universitaria. Modena, Gallerie Estensi, Biblioteca Estense Universitaria / su concessione del Ministero della Cultura.
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Matrice sigillare del Comune di Gavardo, seconda metà del XIV secolo (?), Bruxelles, Archives générales du Royaume. © Bruxelles, Archives générales du Royaume.
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Estimo della città di Brescia, 1588, Brescia, Archivio di Stato, Archivio Storio Civico. © Brescia, Archivio di Stato / su concessione del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali / FotoStudio Rapuzzi.
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Pittore lombardo, "San Cristoforo", 1298-1308, Brescia, Musei Civici, Museo di Santa Giulia. © Archivio Fotografico Musei di Brescia / FotoStudio Rapuzzi
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Messale ad uso della cappella di San Paolo in San Pietro de Dom, 1308 ca., Brescia, Biblioteca Civica Queriniana. Brescia, Biblioteca Civica Queriniana.
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Maestro di Santa Anastasia, Statua per fontana con ritratto di vescovo (Berardo Maggi?), 1308-1311, Brescia, Musei Civici, Museo di Santa Giulia. © Archivio Fotografico Musei di Brescia / FotoStudio Rapuzzi.
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Maestro di Santa Anastasia e bottega, Urna di Corrado Fogolini, 1310 ca., Bologna, Museo Civico Medievale.
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Maestro di Santa Anastasia, tabernacolo con Cristo in passione tra la Madonna e San Giovanni evangelista, 1320 ca., Verona, Palazzo Maffei Casa Museo. © Verona, Palazzo Maffei Casa Museo / Gianluca Stradiotto
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Luca Mannelli, Compendium moralis philosophiae, ante 1346(?), Parigi, Bibliothèque nationale de France. © Bibliothèque nationale de France.
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Antonio di Puccio Pisano, detto Pisanello, Sigismondo Pandolfo Malatesta e Malatesta in armi tra le sue imprese, ante maggio 1444. Brescia, Musei Civici, Medagliere. © Archivio Fotografico Musei di Brescia / FotoStudio Rapuzzi.
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Gentile da Fabriano, Madonna dell’Umiltà, 1420-1423, Pisa, Direzione Regionale Musei della Toscana - Museo nazionale di San Matteo. ©Pisa, Museo Nazionale di San Matteo.
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Sant’Agostino, De civitate Dei, 1417-1419. Rimini, Biblioteca Gambalunga. Biblioteca Civica Gambalunga
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Odoardo Tabacchi (attr.), Proposta per il monumento ad Arnaldo da Brescia, 1869 (?), Lonato del Garda, Fondazione Ugo Da Como, Museo Casa del Podestà (donazione Tagliaferri 2010). © Lonato del Garda, Archivio Fotografico Fondazione Ugo Da Como.
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Giovanni Tagliaferri, Rilievo del prospetto nord (interno) del corpo meridionale del Broletto (Palatium novum maius), 1915, Lonato del Garda, Fondazione Ugo Da Como, Museo Casa del Podestà (donazione Tagliaferri 2010). © Lonato del Garda, Archivio Fotografico Fondazione Ugo Da Como.
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La città del Leone. Brescia nell'età dei Comuni e delle Signorie

Una mostra inaugura le celebrazioni della Capitale della Cultura 2023

Bergamo e Brescia si avvicinano a grandi passi all’appuntamento con il 2023 quando saranno, a braccetto, Capitale Italiana della Cultura.

Il Museo di Santa Giulia di Brescia inaugura le celebrazioni con la mostra La città del Leone. Brescia nell’età dei Comuni e delle Signorie. 
Si tratta di una grande rassegna a cura di Matteo Ferrari, ricercatore all'École Pratique des Hautes Études di Parigi, che attraverso 120 opere ripercorre la storia delle origini e dell’identità della città alla scoperta di aspetti inediti e sconosciuti del suo passato.


Fino al 29 gennaio 2023 si indaga per la prima volta su una fase storica fondamentale per la costituzione dell’identità della città e del suo territorio, prendendo in esame un arco cronologico che parte dalla seconda metà del XII secolo, epoca in cui compaiono le prime tracce delle istituzioni civiche comunali, al 1426, anno della dedizione a Brescia alla Repubblica di Venezia.

Raccontare Brescia medievale in una mostra è un’impresa ardua - afferma il curatore Matteo Ferrari - Molto è andato distrutto, molto altro è attestato soltanto attraverso testimonianze d’archivio, molto ancora non può essere esposto per ragioni d’ingombro o di conservazione. Attraverso una selezione di pezzi diversi per natura e formato (diplomi imperiali e registri amministrativi, pitture murali e su tavola, monete e sigilli, sculture e oreficerie), molti dei quali ignoti al grande pubblico, è stato però possibile tessere, per la prima volta, un suggestivo percorso attraverso tre secoli di storia, mettendo l’accento tanto sugli avvenimenti di cui la città è stata protagonista, quanto sugli uomini e le istituzioni che, attraverso la loro attività di governo e di committenza artistica, ne hanno forgiato la fisionomia e l’identità”.


Dalla nascita del Comune fino all’ingresso di Brescia nell’orbita veneziana. 
Primo significativo appuntamento del programma di Bergamo-Brescia capitale italiana della Cultura, la mostra vuol preparare la città ad acquisire consapevolezza del proprio passato svelandone aspetti inediti e sconosciuti attraverso il racconto di un periodo storico segnato da importantissime trasformazioni in cui la città crea la sua forma e la sua identità dal punto di vista architettonico e anche sul versante politico, affermando il suo primato nel territorio. Esplorando l'origine e l'evoluzione di quegli elementi che ne hanno forgiato il carattere, nella mostra si indaga la nascita di alcuni simboli civici arrivati fino ai nostri giorni: dallo stemma del leone rampante, vero emblema identitario urbano reso celebre da Carducci che lo associò all’eroismo della città martire delle Dieci giornate, fino ai culti civici dei santi Faustino e Giovita, alle Sante Croci e alla figura della Vergine, che ha una posizione centrale nella devozione civica di Brescia medievale; simboli, questi, che ritmano tutt’ora il calendario delle festività cittadine.

La mostra narra le vicende della città e del suo territorio nel corso di tre secoli cruciali attraverso sculture, pitture, documenti d’archivio e manoscritti miniati, monete e oreficerie.

Un racconto nel quale anche le istituzioni religiose sono protagoniste, basato su opere provenienti da fondi archivistici, bibliotecari e museali della città e del territorio, che valorizzano il ricco patrimonio locale con prestiti che per ragioni conservative solo eccezionalmente possono essere esposti al pubblico, come i materiali pergamenacei e cartacei, o legate al culto, come i preziosi reliquiari delle Sante Croci e la Croce del Campo provenienti dal tesoro della cappella delle Sante Croci di Brescia. Questo nucleo è poi arricchito da alcuni fondamentali apporti provenienti da istituzioni italiane ed estere, consentendo di evocare in mostra altri episodi e nomi legati al periodo storico analizzato, come la cappella di San Giorgio in Broletto con le pitture di Gentile da Fabriano, presente in mostra con La Madonna dell’umiltà, prestito del Museo Nazionale di San Matteo di Pisa.
 
Gentile da Fabriano, Madonna dell’Umiltà, 1420-1423, Pisa, Direzione Regionale Musei della Toscana - Museo Nazionale di San Matteo. ©Pisa, Museo Nazionale di San Matteo. 

Accanto a opere di pittura e scultura in mostra ci sono anche prodotti più insoliti, dal valore documentario evidente: dai registri d’archivio ai diplomi imperiali spesso connotati da componenti estetiche di rilievo come le matrici di sigillo e le monete sulle quali sono riprodotte anche l’effigie del leone e quella dei santi patroni, anche questi fruibili per la prima volta dai visitatori.