Aldo Mazza, Ponte di Legno, Tonale, 1923
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Gino Negrin Caregaro, Asiago, Sette Comuni, Stagione sportiva, 1928
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Franz Lenhart, Val Gardena, Dolomiti, 1929
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Hanssen Th. Daqtin, Norway the home of ski-ing., 1935
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Mario Puppo, Cortina, 1938
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Ambito jugoslavo, I. Slovanske Smuarske Tekme, 1938
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Franz Lenhart, 1930-1939
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Gino Boccasile, Val D’Aosta, 1940
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Romania, 1930-1940
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Paul Gusset, St. Moritz, 1945-1955
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Carlo De Zulian, Visitate Misurina, Dolomiti, 1946
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Franz Lenhart, Trentino, 1947
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Sandro Bidasio Degli Imberti, Dolomiti provincia di Belluno, 1950
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Arnaldo Musati, Cervinia, 1953
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Walter Hofmann, Austria, 1954
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Franco Rondinelli, VII Giochi Olimpici d’Inverno, 1955-1956
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Jerzy Srokowski, Winter in Poland, 1956
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Jerzy Srokowski, Winter in Poland, 1956
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Manifesti storici dalla "Collezione Salce"
Una mostra: Un magico inverno
Una selezione di materiali della preziosa Collezione è esposta in occasione di “Un Magico Inverno” (21 novembre 2025 – 29 marzo 2026), una mostra ideata da Sergio Campagnolo, allestita sia al “Museo Nazionale Collezione Salce” di Treviso, sia al “Museo Nazionale di Palazzo Besta”, a Teglio in Valtellina.Attraverso una serie di manifesti storici provenienti dal “Museo Nazionale Collezione Salce” di Treviso, un racconto di immagini di quella che è stata una straordinaria evoluzione della cultura sportiva invernale, del costume e dell’economia
L’esposizione nasce in occasione delle Olimpiadi Culturali di “Milano Cortina 2026”, per documentare attraverso un appassionato racconto, l’evoluzione degli sport invernali, dalle prime pioneristiche esperienze degli anni Venti e Trenta, all’affermarsi del turismo sportivo, attraverso i cambiamenti nella vita quotidiana e l’impatto profondo sul paesaggio montano già nel Secondo Dopoguerra.
Autore della straordinaria raccolta, Ferdinando Salce, detto Nando (1877–1962) un collezionista italiano che dal 1895 al 1962, raccolse quasi 25.000 manifesti pubblicitari, costituendo la più ampia collezione di grafica esistente in Italia. Donata allo Stato dopo la sua morte, la raccolta ha oggi sede in due luoghi del centro storico di Treviso, entrambe a poca distanza fra loro: la dimora di “San Gaetano”, situata sul sagrato dell'omonima chiesa, aperta al pubblico nel 2017 e la parte più moderna dell'ex Chiesa di Santa Margherita, inaugurata nel 2021. Le maestose dimensioni di quest’ultima hanno reso possibile la compresenza, al suo interno, di spazi espositivi, laboratori di restauro e caveau realizzati appositamente per conservare l’immenso patrimonio cartaceo.
L’inverno, stagione temuta per molti secoli, sulle montagne significava povertà, difficoltà, isolamento; esso portava con sé sfide significative, come valanghe, freddo intenso e difficoltà di approvvigionamento date le strade spesso impraticabili che isolavano le comunità. Era un periodo di duro lavoro, ma anche di tradizioni e pratiche che hanno contribuito a modellare la cultura e la vita delle comunità montane.La Collezione Salce restituisce i decenni in cui da impresa pioneristica, lo sci diventa uno sport per tutti, trasformando la stagione invernale in un periodo gioioso, ricco di momenti indimenticabili che rendono memorabile la stagione più fredda dell’anno
L’inverno in montagna nel primo Novecento ha significato anche atroci conflitti, in particolare la Prima Guerra Mondiale, un periodo di grande sofferenza con condizioni meteorologiche avverse che rendevano la vita dei soldati ancora più difficile. La neve, il freddo intenso e le difficili condizioni del terreno complicavano le operazioni militari e aumentavano il disagio delle truppe. Nella guerra di trincea, i soldati vivevano in condizioni estreme, affrontando non solo il nemico, ma anche il rigore invernale.
Dagli anni Venti e Trenta del Novecento l’inverno diventa un momento magico nella vita delle comunità montane e dei suoi ospiti, un’occasione straordinaria, prima per pochi, poi per molti, di confrontarsi con la maestosità delle vette innevate, in una sfida che conduce ad una maggiore consapevolezza di sé. Lo sport dello sci, infatti, stimola le capacità del corpo e della psiche a conquistare nuove tecniche e ad usufruire di nuove tecnologie moderne.
Cortina scopre presto la vocazione per lo sci: già a fine Ottocento appare il primo paio di sci. Nel 1925, si inaugura la teleferica di Pocol e dieci anni dopo la funivia del Faloria, le slittovie di Col Drusciè e della Tofana. Nel 1956, Cortina ospita i “Giochi Invernali” e oggi, dopo settant’anni, torna protagonista nella storia dello sci mondialeL’ambiente invernale, per secoli inospitale, diventa un palcoscenico di azione, emozione e benessere; nascono i mercatini di Natale e i momenti di festa ad alta quota
FOTO DI COPERTINA
Franz Lenhart, Trentino, 1947
INFO MOSTRA
Direzione Regionale Musei Nazionali Veneto
Museo Nazionale Collezione Salce
Un Magico Inverno
Bianche emozioni dalla Collezione Salce