Rai Cultura

Il tuo browser non supporta video HTML5

"L'affaire Dreyfus" al cinema e in tv

Il 12 luglio 1935 moriva Alfred Dreyfus

Prima di L'ufficiale e la spia, il pluripremiato film del 2019 di Roman Polanski, ci sono state altre pellicole che hanno ripercorso la complessa vicenda politico-giudiziaria del cosiddetto "Affaire Dreyfus", uno degli eventi che hanno segnato la storia e l'identità della Francia nell'era moderna.


La foto segnaletica di Alfred Dreyfus, 1895

La più nota è datata 1937 e si intitola The Life of Emile Zola di William Dieterle e pare sia il film che ha ispirato Polanski e l'ha spinto a realizzare il recente remake. Interpretato dall'attore Paul Muni e premiato con l'Oscar, narra la vita dello scrittore e giornalista francese Emile Zola in una mega produzione della Warner Bros. La trama ruota intorno al ruolo che ebbe Zola nella vicenda del capitano Dreyfus, accusato di tradimento e condannato ai lavori forzati nell'isola del Diavolo. Il famoso manifesto J'accuse costa all'intellettuale una condanna giudiziaria che lo costringe a lasciare il proprio paese per rifugiarsi in Inghilterra. Da lì continua la sua battaglia per provare l'innocenza di Dreyfus e, allo stesso tempo, per provare la colpevolezza dei vertici militari francesi che, secondo lui, avevano orchestrato l'accusa contro il capitano ebreo. La campagna di Zola alla fine ha successo: Dreyfus viene scagionato e liberato, ma lo scrittore non riuscirà mai ad incontrarlo perché morirà in un banale incidente nel 1902.

Nel film non si fai mai alcun cenno al fatto che contro Dreyfuss agì un fortisssimo sentimento antisemita da parte della classe dirigente francese. Negli anni '30 Hollywood evitò accuratamente questo argomento e questo film ne è una testimonianza

Nel 1938 al Festival di Venezia, il film fu proibito dalla censura. Solo nel 1946 fu possibile presentarlo alla Mostra. In Francia fu vietato addirittura fino al 1952.

"The Life of Emile Zola", 1937

Ma per capire l'impatto che la vicenda storica ha avuto sull'immaginario collettivo dell'epoca, basti pensare che già nel 1899, quando la vicenda giudiziaria Dreyfus era ancora in pieno svolgimento, sono stati prodotti i primi docu-filmati utilizzando le immagini dei processi, e una serie di cortometraggi firmati dal pionere del cinematografo, Georges Méliès, che era insieme a Zola, un famoso "dreyfusard", ovvero un sostenitore della causa dell'ufficiale. Dopo Méliès, nel 1919, torna sulla vicenda Abel Gance con il suo J'accuse, che, partendo dal famoso articolo di Zola, denuncia le atrocità della guerra seguendo proprio le vicende di Dreyfus.



Una scena del film muto "J'accuse" di Abel Gance. 1919

Nel 1959 arriva nelle sale britanniche il film interpretato e diretto da José Ferrer e sceneggiato da Gore Vidal, L'affare Dreyfus. 

Ken Russell, nel 1991 gira Prisoners of Honor , che racconta la storia di Alfred Dreyfus insistendo soprattutto sugli aspetti della lotta per far vincere la giustizia e della ribellione all'autorità. Sceneggiato da Ron Hutchinson, commediografo e sceneggiatore irlandese, il film vede nel cast Richard Dreyfuss (che fu anche co-produttore) il quale dichiarò che per anni aveva creduto di essere imparentato con l'ufficiale francese. Kenneth Colley, ha la parte del protagonista mentre Oliver Reed è il generale  de Boisdeffre, uno dei grandi accusatori di Dreyfus.


Richard Dreyfuss nel film "Prisoners of Honor" del 1991

Non solo cinema, anche la televisione ha voluto raccontare il caso Dreyfus. La Rai lo ha fatto nel 1968 con lo sceneggiato biografico L'affare Dreyfus, scritto e diretto da Leandro Castellani e andato in onda in due puntate nel novembre del 1968. Interpreti: Vincenzo De Toma, Luigi Casellato, Augusto Mastrantoni, Leonardo Severini. La seconda puntata della fiction si concentra sul J'accuse lanciato da Emile Zola. Nel filmato potete invece seguire la Prima Puntata.


Una scena dello sceneggiato Rai dell 1968 "L'affare Dreyfus"