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Ritratto inedito di Giovannino Guareschi
Un ricordo del papà di Don Camillo: con Indro Montanelli nel 1959
Giovannino Guareschi "caffettiere". Così si definisce lo scrittore emiliano in un raro e divertente filmato del 1959, tratto dal programma Gli incontri che Indro Montanelli realizzò per la RAI in 7 puntate. Una specie di sit com ante litteram, escogitata da Montanelli per tratteggiare un ritratto inedito del suo collega e amico Guareschi: giornalista, umorista, sceneggiatore e padre della coppia letteraria - poi anche cinematografica - più famosa della nostra narrativa: Don Camillo e Peppone. Una serie ventennale in 346 puntate e 5 film conosciuta in tutto il mondo, protagonisti un parroco di campagna e il suo antagonista Peppone, un sindaco comunista. Le loro vicende - che si svolgono in un borgo della bassa padana emiliana - hanno venduto nel mondo più di 20 mila copie e restano una delle opere italiane più tradotte in assoluto.
Nei cinque film in bianco e nero tratti dai libri di Guaresci e prodotti dalla Cineriz tra il 1952 e il 1965, Don Camillo era interpretato dall'attore francese Fernandel e l'onorevole Peppone da Gino Cervi. il primo episodio della serie, intitolato Don Camillo e girato 70 anni fa, è la settima pellicola più vista di sempre in Italia e in sala incassò un miliardo e mezzo di lire. A partire da un microcosmo, il confronto tra i due personaggi finiva per essere una fotografia molto realistica della società rurale italiana del Dopoguerra, genuina e popolare, dove il rispetto per la persona veniva comunque, alla fine dei giochi, prima di ogni altra cosa.
Nel piccolo paese emiliano di Brescello, set della saga cinematografica, è nato il Museo Peppone e Don Camillo che contiene tante foto di backstage e numerosissimi cimeli, compreso il carrarmato americano protagonista di alcune scene nel terzo film. C'è anche la Fondazione Paese di Don Camillo e Peppone che, dal 2009 è incaricata di promuovere i luoghi dei set cinematografici per i film ispirati ai racconti di Giovanni Guareschi.
La sceneggiatura della piccola fiction che vi proponiamo per rendere omaggio a questo straordinario personaggio, scomparso il 22 luglio 1968 (anche Montanelli morirà lo stesso giorno del 2001), prevede che Guareschi, perseguitato da una troupe televisiva inviata da Indro Montanelli nei luoghi natali dello scrittore, cerchi espedienti per sfuggire all'intervista, prima scappando in sella ad una moto poi rifugiandosi nel suo bar di Roncole Verdi. Montanelli, che conosce bene il carattere dell'amico, sa che:
Guareschi telefona a Montanelli nel programma "Gli incontri" 1959
Nei cinque film in bianco e nero tratti dai libri di Guaresci e prodotti dalla Cineriz tra il 1952 e il 1965, Don Camillo era interpretato dall'attore francese Fernandel e l'onorevole Peppone da Gino Cervi. il primo episodio della serie, intitolato Don Camillo e girato 70 anni fa, è la settima pellicola più vista di sempre in Italia e in sala incassò un miliardo e mezzo di lire. A partire da un microcosmo, il confronto tra i due personaggi finiva per essere una fotografia molto realistica della società rurale italiana del Dopoguerra, genuina e popolare, dove il rispetto per la persona veniva comunque, alla fine dei giochi, prima di ogni altra cosa.
Nel piccolo paese emiliano di Brescello, set della saga cinematografica, è nato il Museo Peppone e Don Camillo che contiene tante foto di backstage e numerosissimi cimeli, compreso il carrarmato americano protagonista di alcune scene nel terzo film. C'è anche la Fondazione Paese di Don Camillo e Peppone che, dal 2009 è incaricata di promuovere i luoghi dei set cinematografici per i film ispirati ai racconti di Giovanni Guareschi.
La sceneggiatura della piccola fiction che vi proponiamo per rendere omaggio a questo straordinario personaggio, scomparso il 22 luglio 1968 (anche Montanelli morirà lo stesso giorno del 2001), prevede che Guareschi, perseguitato da una troupe televisiva inviata da Indro Montanelli nei luoghi natali dello scrittore, cerchi espedienti per sfuggire all'intervista, prima scappando in sella ad una moto poi rifugiandosi nel suo bar di Roncole Verdi. Montanelli, che conosce bene il carattere dell'amico, sa che:
E infatti, Guareschi, appena si accorge che la troupe della Rai, con tutte le attrezzature, è risalita in macchina per tornare a Roma, molto contrariato prende il telefono e chiama Montanelli pretendendo un'intervista lì, su due piedi.... per obbligare Guareschi ad uscire dalla tana, bisogna dargli il senso del cacciatore che se ne va…
Guareschi telefona a Montanelli nel programma "Gli incontri" 1959