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Carlo Ossola: elogio della chiarezza

Comunicare il Patrimonio Culturale

Tra le virtù che dovrebbe, credo, avere, la comunicazione culturale, principale è quella della chiarezza, che, a mio modo di vedere, si oppone alla semplificazione. La chiarezza è, semplicemente, rendere trasparente la complessità.
Carlo Ossola

Essendo la chiarezza essenziale alla poesia e alla civiltà: questo il titolo della lectio magistralis di Carlo Ossola, filologo e critico letterario, docente presso il Collège de France di Parigi, che ha inaugurato la quinta edizione del Festival del giornalismo culturale di Urbino, Pesaro e Fano. Una riflessione sul valore di saper guardare in prospettiva, proprio della civiltà rinascimentale.

Il modo di comunicare il nostro patrimonio deve essere un po’ come un’iniziazione. Il Palazzo Ducale di Urbino, per esempio, è nato come una residenza, è diventato un museo, ma appartiene a un tessuto urbano entro il quale respira e entro il quale dobbiamo anche noi respirare
Carlo Ossola


Questo servizio è stato realizzato da RAI Cultura nel 2017.
 

Carlo Ossola nasce a Torino nel 1946. Professore di Letteratura italiana nelle università di Ginevra (1976-82), Padova (1982-88) e Torino (1988-1999). Dal 2000 è professore al Collège de France di Parigi, cattedra di Letterature moderne dell’Europa neolatina. Condirettore delle riviste «Lettere Italiane» e «Rivista di Storia e Letteratura Religiosa»; socio dell’Accademia dei Lincei dal 1995; membro del Consiglio Scientifico dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana. Dal 2007 è direttore dell’Istituto di studi italiani dell’Università della Svizzera Italiana a Lugano. Nei suoi studi sugli autori contemporanei un posto di spicco spetta a Ungaretti. Ha dedicato approfonditi studi alla tradizione delle istituzioni letterarie nella scuola: Brano a brano. L’antologia di italiano nella scuola media inferiore, 1978, e con P. M. Bertinetto: La pratica della scrittura: costruzione e analisi del testo poetico, 1976, e Insegnare stanca, 1982. Ha diretto, con Cesare Segre, l’Antologia della poesia italiana (3 voll., 1997-99) per la «Pléiade» Einaudi-Gallimard. Per l’Istituto della Enciclopedia Italiana, oltre a dirigere la collana «Classici Ricciardi», della quale ha curato il volume Libri d’Italia. 1861-2011 (2011), ha diretto la collana «Classici Treccani. I grandi autori della letteratura italiana», per la quale ha curato i volumi D. Alighieri, Commedia, 2011, e A. Manzoni, I Promessi Sposi, 2012. Tra i suoi libri recenti si segnalano anche: Il continente interiore, 2010; Introduzione alla Divina Commedia, 2012; Erasmo nel notturno d'Europa, 2015; Italo Calvino. L'invisibile e il suo dove (2016).