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Cuore di tenebra raccontato da Dacia Maraini

Un dialogo con Antonio Debenedetti

Dacia Maraini a colloquio con Antonio Debenedetti a proposito di Cuore di Tenebra, pubblicato da Conrad nel 1902 e considerato uno dei più importanti classici della letteratura del Ventesimo secolo. Il libro narra di un’avventura in Africa che in realtà è un viaggio alla ricerca dell`oscurità, di un male che seduce sotto le forme di Kurt, il feroce colonizzatore dalla voce ammaliante. La scrittrice annota i molti simboli, il fiume a forma di serpente, le due donne inglesi che, come parche, tessono la maglia, la fangosa palude che incaglia il battello, e spiega come sia proprio tale simbolismo a trasformare il racconto in una “avventura del mondo interiore”. Dacia Maraini commenta la "tenerezza" con cui lo scrittore, trapiantato in Gran Bretagna, usa l'inglese, sua lingua d'adozione, e sottolinea la cinematograficità della scrittura “visiva” di Conrad, vicina allo stile di Werner Herzog, grande regista tedesco vissuto più di mezzo secolo dopo. L'incipit del romanzo:

La Nellie, un'imbarcazione da crociera, girò sull'ancora senza il più lieve fileggiare delle vele, e fu ferma. La marea s'era alzata, il vento quasi cessato e, poiché si scendeva il fiume, non rimaneva che stare alla fonda e attendere il riflusso. Il tratto del Tamigi che sfocia in mare si estendeva dinanzi a noi come l'imboccatura d'una interminabile via d'acqua. Al largo, mare e cielo si saldavano senza una giuntura, e nello spazio luminoso le vele conciate delle chiatte che risalivano sull'onda della marea, sembravano ferme; rossi grappoli di tela dalle punte aguzze e pennoni verniciati che luccicavano. Scendeva la bruma sulle basse sponde che correvano verso il mare svanendo all'orizzonte. Aria caliginosa incombeva su Gravesend e più indietro ancora sembrava addensarsi in un'oscurità funerea, immobile e graveolenta sulla più vasta e più grande città della terra.

Dacia Maraini nasce a Fiesole il 13 novembre 1936. È scrittrice, poetessa, saggista, drammaturga e sceneggiatrice. Negli anni Settanta è tra le fondatrici del teatro della Maddalena, gestito da sole donne; qui, cinque anni più tardi, verrà rappresentato Dialogo di una prostituta con un suo cliente, tradotto in inglese e francese e rappresentato in dodici paesi. Maraini ha fatto parte della cosiddetta generazione degli anni Trenta, insieme a Umberto Eco, Gesualdo Bufalino e Ferdinando Camon. Della sua vastissima produzione letteraria ricordiamo il romanzo La lunga vita di Marianna Ucrià (1990), vincitore del premio Campiello e da cui è stato tratto l’omonimo film di Roberto Faenza, la raccolta Buio, che vince il Premio Strega nel 1999 e Se un personaggio bussa alla mia porta del 2016, pubblicato da Rai Eri. Poi Tre donne (2017), Corpo felice (2018) e Trio (2020), tutti pubblicati da Rizzoli.