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Giorgio Van Straten: capire il mondo attraverso la letteratura

Il ruolo della memoria nell'interpretazione della realtà

Giogio Van Straten, scrittore e traduttore, riflette in questo filmato sul ruolo della memoria nella sua scrittura, ma anche della letteratura nell'interpretazione della realtà. Parla poi di uno dei suoi maestri, Romano Bilenchi; del suo rapporto con la politica tra la fine degli anni '60 e gli anni '70; della lettura quasi esclusiva di saggistica fino all'incontro con La storia di Elsa Morante, che gli ha fatto capire che la letteratura non solo poteva essere molto importante, ma anche avere una dimensione etica e civile.

Per me la memoria è il fondamento del racconto, la mia capacità di raccontare richiede un diaframma temporale di differenza tra il momento in cui le cose sono avvebute e il momento in cui le racconto.


Giorgio Van Straten (Firenze, 1955) è scrittore e traduttore. Tra i romanzi ricordiamo Il mio nome a memoria, che racconta la storia della sua famiglia dai primi dell'Ottocento ad oggi e nel 2000 vince il Premio Viareggio, il Premio Procida-Isola di Arturo-Elsa Morante, il Premio Adei-Wizo e il Zerilli-Marimò Prize for Italian Fiction (New York). Ha tradotto dall'inglese diversi classici della letteratura tra cui Il richiamo della foresta di Jack London, Il libro della Giungla di Rudyard Kipling, e Il Padiglione sulle dune di Robert Louis Stevenson. È uno dei direttori di Nuovi Argomenti, la rivista letteraria di Mondadori.