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Ivano Fossati: la mia vita in viaggio fra musica e letteratura

Intervista al cantautore genovese

Quanta importanza hanno i viaggi nell'esperienza artistica e personale di un cantautore? È solo una delle domande alle quali Ivano Fossati risponde in questa intervista rilasciata a Cult Book, in cui si racconta a cuore aperto ripercorrendo insieme a noi le tappe più significative della sua straordinaria carriera. La passione per la narrativa è uno dei temi affrontati dal cantautore, che fonde aneddoti e racconti su alcuni dei suoi brani più celebri (fra cui Mio fratello che guardi il mondo, Lindbergh, Ho sognato la storia) con le sue passioni letterarie più autentiche e i suoi autori preferiti: Fenoglio, Pavese, Cassola, Tolstoj, Cechov, Goncharov, Saramago e Mo Yan, la cui eco ricorre costantemente tanto nella sua produzione artistica quanto nella sua esperienza di vita personale.

Io sono assolutamente affascinato dagli scrittori, dalle persone comuni e  reali, dai registi di cinema che raccontano di perdimenti, di disorientamenti, perché mi pare che la vita comune sia più vicina a questo, sia molto più spesso una mancanza di rotte, di piani di volo.


Ivano Fossati inizia giovanissimo la carriera musicale, suonando dapprima con il gruppo I poeti. Il successo arriva con i Delirium, con i quali nel 1972 porta a Sanremo la canzone Jesahel. Da quel momento è tutto un susseguirsi di brani divenuti celebri che confermano, uno dopo l'altro, il talento e la sensibilità artistica e musicale di Fossati. Restano indimenticabili nella storia della musica italiana le collaborazioni instaurate con Oscar Prudente (con cui realizza l'album Poco prima dell’aurora) e con Mia Martini, con la quale a partire dal 1977 instaura un ricco sodalizio artistico e sentimentale. Oltre alla Martini Fossati presta la sua opera (anche come produttore) a numerose altre interpreti della canzone italiana: fra queste Mina, Patty Pravo, Ornella Vanoni, Loredana Bertè, Dalida, Fiorella Mannoia, Anna Oxa e Marcella Bella. Fossati collabora anche con Fabrizio De Andrè, si cimenta nella stesura di colonne sonore e non disdegna di misurarsi con la scrittura, pubblicando alcuni racconti. Sempre in tema di colonne sonore, nel 2008, vince il David di Donatello per la miglior canzone originale con il brano L’amore trasparente, inserita nel film Caos calmo diretto da Antonello Grimaldi e tratto dall'omonimo romanzo di Sandro Veronesi.