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L'Europa della cultura. Intervista al professor Umberto Eco

Importanza dell'unità culturale europea

In questa intervista, realizzata in occasione dell'incontro L'Europa della cultura, tenutosi il 28 novembre 2014 presso il Salone dei Corazzieri al Quirinale, il grande Umberto Eco 

L'Europa si fonda prima ancora che su ragioni politiche ed economiche sull'unità di cultura. Per ragioni politiche ed economiche per sedici secoli gli europei si sono massacrati, però questo non ha impedito che studiosi italiani insegnassero a Parigi o che studiosi Olandesi venissero a insegnare all'Università a bologna; andiamo a sentire Mozart e Vivaldi ma non ci chiediamo se uno e austriaco e l'altro è italiano, quindi la fondamentale unità europea malgrado la diffferenza di lingue è una profonda identità culturale. È su questa base che bisogna continuare a batterci per ricordare a tutti che l'Europa può essere una cosa sola. 


Umberto Eco (Alessandria, 5 gennaio 1932 - Milano, 19 febbraio 2016) è stato uno degli intellettuali più importanti della storia della cultura italiana: semiologo, filosofo, medievalista, massmediologo, scrittore, traduttore e docente universitario, durante la sua lunga carriera ha condiretto la casa editrice Bompiani (dal 1959 al 1975), contribuito alla formazione del Gruppo 63, storica neoavanguardia letteraria, e fondato nuovi pionieristici corsi di laurea (il DAMS e Scienze della Comunicazione all’Università di Bologna). Nel 1980 pubblica il bestseller mondiale Il nome della rosa, vincitore di innumerevoli riconoscimenti tra cui il Premio Strega nell’anno successivo, tradotto in 47 lingue e venduto in 30 milioni di copie.