Rai Cultura

Il tuo browser non supporta video HTML5

Louis Aragon: dal surrealismo alla letteratura civile

Il commento del critico Carlo Bo

Lo scrittore Carlo Bo ricorda in questo filmato Louis Aragon (Parigi, 1897 - 1982) pseudonimo dello scrittore Louis Andieuxuno dei fondatori, nel 1924, della scuola surrealista. In età giovanile scrisse romanzi e liriche di ispirazione surrealista e dopo il 1930, in seguito ad una crisi artistica e di coscienza, approdò al realismo socialista e trattando i temi della guerra civile partigiana contro l'oppressore.

Dopo il 1930 [Aragon] ha subito una crisi di coscienza e ha pensato che il surrealismo fosse una strada chiusa, e che convenisse invece approdare a un'immagine di letteratira più libera e più aperta, addirittura una letteratura al servizio dell'uomo.


Louis Aragon (Parigi, 1897 – 1982) è stato un importante poeta e scrittore francese, membro dell'Académie Goncourt. Già aderente all'avanguardia dadaista, fonda poi il movimento surrealista insieme a André Breton. Di impronta surrealista le sillogi Fuoco di gioia (1920) e Moto perpetuo (1924). Nel 1927 si iscrive al partito comunista francese nel 1927 e in seguito scrive il ciclo di quattro romanzi Il mondo reale (1934-1944), cui seguono Le campane di Basilea (1934) e Le comuniste (1949-51). Sia come poeta e scrittore che come giornalista si occupa di temi sociali, come nella celebre poesia Il manifesto rosso, con cui Aragon omaggiò gli stranieri morti combattendo per la Francia durante la seconda guerra mondiale. Solo dopo la morte della moglie, nel 1970, dichiarò pubblicamente la sua omosessualità.

Carlo Bo (Sestri Levante, 1911 – Genova, 2001) è stato giornalista e critico letterario, nonché rettore presso le università di Urbino e Milano, per primo in Italia ha recensito Garcia Lorca e riconosciuto le qualità letterarie de Il gattopardo dopo averne letto le bozze. Ha avuto un importante ruolo di testimone e interprete degli eventi culturali più significativi del Novecento,