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Dos Passos e la Grande Guerra
Massimo Bacigalupo e "L'allegra montagna di menzogne"
Il regista, saggista e critico letterario Massimo Bacigalupo spiega il pamphlet antimilitarista di John Dos Passos, L'allegra montagna di menzogne (Gammarò Editore). Il suo Diario della Grande Guerra (9 dicembre 1917 - 6 giugno 1918) appare legato tanto alla sua vocazione letteraria, quanto al suo valore come documento storico di un'esperienza particolare militare che completa i resoconti della prima linea nelle trincee. Poche le descrizioni di eventi bellici veri e propri e prevale invece il racconto della guerra delle retrovie, delle attese interminabili, degli ordini casuali, della noia dei soldati acquartierati, dei bisticci tra ufficiali. Come scrive Dos Passos stesso, tradendo il perdurare di quel desiderio di "sporcarsi le mani" nelle prime linee che era stato in parte all'origine della sua decisione di partire per l'Europa. L'esperienza bellica ne condizionò la visione del mondo in maniera definitiva. Nei romanzi della guerra di Dos Passos, il messaggio è lo stesso che il diario testimonia nel suo sorgere, ovvero la condanna non solo del militarismo e della guerra che manda al macello uomini innocenti, ma del mondo moderno in generale, con la macchina di illusioni della sua propaganda e dei suoi politici.
la vita di ogni uomo è una ricerca spietata e solitaria.