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Rita Monaldi e Francesco Sorti, Malaparte

Morte come me

In Malaparte, Morte come me, pubblicato da Baldini&Castoldi, Rita Monaldi e Francesco Sorti si concentrano su tre momenti della vita di Malaparte: la sua permanenza a Capri nell’agosto del 1939, la sua terribile esperienza in prima linea nel 1918 a Bligny e l’agonia nella clinica romana Sanatrix nel 1957. Il libro, narrato in prima persona con una voce che si avvicina il più possibile a quella dello stesso Malaparte, è anche un giallo: il protagonista si deve difendere dall’accusa di aver ucciso a Capri la giovane poetessa Pamela Raynolds e nel corso delle sue indagini arriva a scoprire lati nascosti del passato di Adolf Hitler. Mescolando fatti storici e personaggi realmente vissuti con una trama d’invenzione i due autori forniscono un ampio spaccato sul nostro Novecento e un vivace ritratto di un intellettuale scomodo e dalla personalità debordante. Con Rita Monaldi e Francesco Sorti abbiamo parlato di Curzio Malaparte, dell'elemento del giallo, del metodo con cui scrivono e della loro anomala vicenda editoriale.

Curzio Malaparte è l’unico degli autori del Novecento ancora oggi modernissimo

Rita Monaldi e Francesco Sorti, moglie e marito, hanno pubblicato finora nove libri, bestseller internazionali, tradotti in 26 lingue e 60 Paesi, tra cui cinque romanzi con protagonista Atto Melani (Pistoia 1626 – Parigi 1714): Imprimatur, Secretum, Veritas, Mysterium e Dissimulatio. Hanno curato l’edizione de I segreti dei conclavi, memoriale riservato di Atto Melani da loro scoperto in una biblioteca parigina. Con Malaparte, Morte come me sono tornati a pubblicare in prima battuta in Italia.