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Antonio Pennacchi, La strada del mare

Il terzo volume della saga dei Peruzzi

Terzo capitolo della saga dei Peruzzi (dopo Canale Mussolini e Canale Mussolini 2), La strada del mare di Antonio Pennacchi conduce il lettore dentro la fine degli anni cinquanta visti da Latina. La Storia non è un semplice fondale rispetto alle avventure della famiglia numerosa di zio Benassi e zia Pace: entra prepotentemente sulla scena con i suoi protagonisti, da Andreotti a Kennedy, dall’invasione dell’Ungheria al lancio dello Sputnik. Pennacchi racconta la fine del latifondo, l’arrivo del benessere, il miglioramento delle condizioni di vita dal punto di visto igienico e alimentare, ma non tralascia di indicare le vittime del boom economico: i lavoratori costretti a emigrare nelle fabbriche di Torino o nelle miniere in Belgio in ambienti malsani con orari insostenibili. Le dinamiche familiari hanno il primo posto: da Otello, il primo dei maschi che odia la scuola, fa disperare i genitori, ma viene sempre perdonato dalla madre, ad Accio, l’ultimo, che subisce le angherie degli altri ed è destinato a passare inosservato nella folla degli altri, al buonissimo e bravissimo Manrico, alle loro sorelle, alla folla di zie e di zii sempre pronti a mettere bocca sulle vicende dei nipoti. Una saga appassionante che ci ricorda chi eravamo e da dove siamo venuti.

Nuotavamo nell’Acque Medie, nel Mussolini, nei canali d’irrigazione. E pigliavamo tanto di quel sole in campagna d’estate noi coloni, a cavar le bietole, che lei non se l’immagina. I colpi di sole ci venivano – “Le insolasion” – che bisogno vuole che avessimo noi di andare a mare, che non c’era quella volta neanche la strada? Noi in Agro Pontino – ma credo in tutta Italia - avevamo da lavorare.

Antonio Pennacchi (Latina 1950), operaio fino a cinquant’anni, ha pubblicato per Mondadori i romanzi Il fasciocomunista, Mammut, Canale Mussolini (Parte prima, premio Strega, e Parte seconda), Il delitto di Agora, la favola nera danese Brutto gatto maledetto e i racconti di Shaw 150. Storie di fabbrica e dintorni (2006).