Il tuo browser non supporta video HTML5
Giacomo Papi, Happydemia
L'umorismo come chiave di lettura della pandemia
Il nonno aprì la porta soltanto a metà e arretrò di un passo per vederla intera. Miriam rise con gli occhi e arretrò a sua volta, per farsi guardare. Era graziosa anche con la mascherina. Attilio si rallegrò al pensiero che forse lei e Michele avevano una storia, ma al contempo il cuore gli si strinse per il senso di colpa. Desiderava che Michele fosse felice, ma fidanzarsi era rischioso e il pensiero di rimanere da solo gli faceva paura. Per tutta la vita aveva creduto e insegnato ai suoi studenti che la contaminazione creava la vita e il desiderio di purezza assomigliava alla morte, ma da quando si era ammalato e invecchiava sempre più spesso il suo istinto si ribellava al pensiero. Amava ripetere che l’unica cosa che resta è quello che semini, ma non era più sicuro di cosa aveva seminato
Giacomo Papi è nato a Milano nel 1968. I suoi ultimi romanzi sono Il censimento dei radical chic (Feltrinelli 2019), I fratelli Kristmas e La compagnia dell’acqua, pubblicati da Einaudi. Dirige la scuola di scrittura Belleville. Per Feltrinelli ha curato Il grande libro delle amache (2017) di Michele Serra. Scrive per il Post, Il Foglio e la Repubblica.