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Giovanna Giordano, Il profumo della libertà
Un viaggio nella meraviglia
A vent'anni Antonio decide di partire per l'America. A nulla valgono i tentativi di chi gli vuol bene (e anche di chi non gliene vuole tanto come la matrigna, che teme che suo figlio segua il fratello) di fargli cambiare idea. Siamo a Gesso, in Sicilia, nel 1923: dopo varie peripezie, Antonio si procura i soldi per il biglietto e parte. Il profumo della libertà di Giovanna Giordano (Mondadori) non racconta l'approdo, racconta il viaggio periglioso di un "piccolo eroe gentile". Sono molti gli ostacoli che Antonio dovrà affrontare, a partire dallo sbarco a Genova, perché ingenuamente si è giocato a carte con un baro il prezioso biglietto, ma la sua buona disposizione d'animo lo protegge, rendendolo caro a chi lo incontra. Una storia epica, in cui il mare è protagonista quanto il giovane avventuroso, che segue un ritmo da antica ballata e colpisce per la modernità con cui affronta il tema della partenza e della speranza in un futuro migliore.
Giovanna Giordano è nata a Milano e vive a Catania. Ha pubblicato tre romanzi: Trentaseimila giorni (premio Rcalmare Sciascia 1997), Un volo magico e Il mistero di Lithian (premio Sciascia 2005). Con Il profumo della libertà torna al romanzo dopo anni dedicati ai quotidiani, all'arte e alla fotografia.In Sicilia allora si pensava che la Merica era il paradiso perché tutta coperta da un prato senza fine che si chiamava "prateria", mentre in Sicilia i pochi prati sono gialli e secchi, una foresta di erbe alte e selvagge che girano mosse dal vento e rovi e cardi e spine e gramigna e sulla e favetto, se poi uno si sdraia, eserciti di formiche e zecche. Ah le praterie mericane invece... immense distese di erba di velluto verde messa in terra da Dio e dalla fortuna.