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Lázló Krasznahorkai, In piedi davanti alla commissione 2025
La fine del sentimento amoroso
In piedi davanti alla commissione 2025 è il racconto inedito che lo scrittore ungherese premio Nobel per la letteratura 2025 ha presentato a Letterature Festival internazionale di Roma 2025.
In omaggio alla letteratura dei classici di tutti i tempi da Petrarca a Dante a Catullo, László Krasznahorkai parte da Jaufré Rudel e dai trovatori che, cantando l’amor de lohn, hanno rivoluzionato questo sentimento e hanno posto l’idea di separazione dalla persona amata alla base di tutte le grandi civiltà e quindi anche della nostra. Ma la forma radicale di estasi rimandata, differita, creata nel tardo medioevo si scontra, ai nostri giorni, con la fine del sentimento che diventa desiderio inspiegabile e rozzo di possedere. Una riflessione che è come un’arringa davanti a una commissione, cioè a noi lettori, un flusso di pensiero scandito da capitoli numerati ma legati da un unico fiato e un unico filo, senza punti, secondo lo stile inconfondibile di László Krasznahorkai.
L’intervista è stata raccolta in occasione di Letterature Festival internazionale di Roma 2025
Traduzione consecutiva di Dóra Várnai
László Krasznahorkai è nato a Gyula, in Ungheria, nel 1954. Autore di romanzi e raccolte di racconti, nel 2015 ha vinto l’International Man Booker Prize. Bompiani ha pubblicato Satantango, finalista al Premio Gregor Von Rezzori e al Premio Strega Europeo 2017, Melancolia della resistenza, Il Ritorno del Barone Wenckheim, vincitore del National Book Award for Translated Literature nel 2019, Guerra e guerra, Seiobo è discesa quaggiù e Avanti va il mondo. Nel 2025 è stato insignito del premio Nobel per la letteratura.
In omaggio alla letteratura dei classici di tutti i tempi da Petrarca a Dante a Catullo, László Krasznahorkai parte da Jaufré Rudel e dai trovatori che, cantando l’amor de lohn, hanno rivoluzionato questo sentimento e hanno posto l’idea di separazione dalla persona amata alla base di tutte le grandi civiltà e quindi anche della nostra. Ma la forma radicale di estasi rimandata, differita, creata nel tardo medioevo si scontra, ai nostri giorni, con la fine del sentimento che diventa desiderio inspiegabile e rozzo di possedere. Una riflessione che è come un’arringa davanti a una commissione, cioè a noi lettori, un flusso di pensiero scandito da capitoli numerati ma legati da un unico fiato e un unico filo, senza punti, secondo lo stile inconfondibile di László Krasznahorkai.
L’intervista è stata raccolta in occasione di Letterature Festival internazionale di Roma 2025
Traduzione consecutiva di Dóra Várnai
In quell'infinito scantinato dei sentimenti umani, l'uomo è diventato capace di vivere un sentimento nuovo, e questo sentimento nuovo ha portato a quello che possiamo definire il più importante risultato della cultura europea, un sentimento di desiderio diverso da qualsiasi altra bramosia l'uomo avesse mai provato prima
László Krasznahorkai è nato a Gyula, in Ungheria, nel 1954. Autore di romanzi e raccolte di racconti, nel 2015 ha vinto l’International Man Booker Prize. Bompiani ha pubblicato Satantango, finalista al Premio Gregor Von Rezzori e al Premio Strega Europeo 2017, Melancolia della resistenza, Il Ritorno del Barone Wenckheim, vincitore del National Book Award for Translated Literature nel 2019, Guerra e guerra, Seiobo è discesa quaggiù e Avanti va il mondo. Nel 2025 è stato insignito del premio Nobel per la letteratura.