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Paolo Malaguti, Fumana

Una donna libera

È molto travagliata la nascita di Fumana, la protagonista dell’omonimo romanzo di Paolo Malaguti, pubblicato da Einaudi. Viene alla luce nel 1882 a Voltascirocco, nel Polesine, mentre è in corso una piena: la vecchia levatrice non riesce a salvare la vita a sua madre; suo padre fugge e fa perdere le sue tracce. Ad allevare la bambina è il nonno Petrolio, appartato pescatore di valle, e Fumana cresce selvatica e solitaria; l'altra sua figura di riferimento è la Lena, la “strigossa”, cioè la curatrice del paese, che vede in lei il suo stesso dono. Fumana impara tutto sulle erbe e sulle malattie e affianca la Lena, fino a subentrarle quando questa muore. Nel libro c’è spazio anche per una travagliata storia d’amore: sin da piccola Fumana stringe un legame con Luca, un ragazzo del paese; i due si sposano contro il volere dei genitori di lui, ma il loro rapporto non regge l’opposizione della suocera e i due finiranno per separarsi perché Fumana non vuole rinunciare alla sua vocazione. Mentre la Storia entra nel romanzo solo attraverso i suoi riflessi sulla vita delle persone (la guerra che uccide o mutila i giovani del paese, il fascismo che sottrae a Fumana la ragazzina muta di cui si prende cura alla morte della madre), a dominare sono i luoghi: Fumana è la nebbia in cui è cresciuta, la terra in cui ha mosso i suoi primi passi, il fiume che conosce palmo a palmo. 

Fumana aveva capito che nella sua vita strana la nebbia era la cosa piú vicina a una madre che avesse mai avuto, prima di incontrare la Lena. Ci pensava anche quella mattina, mentre muoveva i suoi passi sull’erta dell’argine: Petrolio non l’aveva mai vezzeggiata tenendola in braccio, o sulle ginocchia. Si faceva già quasi scrupolo a passarle la mano ruvida sui capelli spettinati, borbottando che parevano una rete lasciata al vento. Forse era per quello che fin da piccola si trovava cosí bene nella nebbia: poteva nascondere il viso nel suo seno, poteva sentirsi abbracciata e protetta dal mondo, poteva, anzi fare finta che il resto non esistesse affatto, e che ci fossero solo lei e la nebbia.


Paolo Malaguti è nato a Monselice (Padova) nel 1978. Tra i suoi libri: La reliquia di Costantinopoli (Neri Pozza 2015, finalista al Premio Strega), Prima dell'alba (Neri Pozza 2017). Per Einaudi ha pubblicato Se l'acqua ride (2020 e 2023, Premio Latisana per il Nord-Est ex aequo, Premio Biella Letteratura e Industria, finalista al Premio Campiello), Il Moro della cima (2022 e 2024, Premio Mario Rigoni Stern per la Letteratura Multilingue delle Alpi, Premio Monte Caio, Premio Vallombrosa), Piero fa la Merica (2023 e 2025, Premio Acqui Storia, Premio letterario internazionale Alessandro Manzoni), Fumana (2024, Premio Alassio - Un autore per l'Europa) e Sul Grappa dopo la vittoria (2024).