Il tuo browser non supporta video HTML5
Fabio Bacà, L'era dell'acquario
Abbracciare l'incertezza
La protagonista di L’era dell’acquario di Fabio Bacà (Adelphi), Chloe Lusher ha trentotto anni, è bellissima, vive al quarantunesimo piano di un grattacielo milanese e di mestiere fa la sex influencer. La incontriamo a inizio libro mentre va a pranzo con sue colleghe e poi partecipa a una festa organizzata alle officine Ansaldo. Altro personaggio chiave della storia è il diciassettenne Samuele: è in sedia a rotelle per una malattia che gli ha tolto l’uso delle gambe, abita con il padre Paolo a Bassano del Grappa, sua madre l’ha abbandonato. Scopriremo nel corso del romanzo che Paolo e Chloe (il cui vero nome è Samuela) sono fratelli, non si frequentano da tantissimo tempo e la pensano in modo opposto sulla tragedia che tanti anni prima ha portato in montagna alla morte della madre e al salvataggio in extremis del padre Walter. Chloe, convinta di essere in pericolo di vita, cerca rifugio da Paolo e, incontrando Samuele, crea subito un forte legame con lui: entrambi animati da pensieri suicidi trovano buoni motivi per andare avanti. Il libro si conclude con un viaggio di tutti i personaggi a Lugano al capezzale di Walter: un’occasione per sciogliere gli intricati nodi del passato. Un libro che mettendo in scena le follie del presente, e dando risalto alla sofferenza e ai pensieri di chi soffre, si presta a più chiavi di lettura.
Fabio Bacà è nato nel 1972 a San Benedetto del Tronto, e vive ad Alba Adriatica. Di lui Adelphi ha pubblicato Benevolenza cosmica (2019, Premio Città di Monclieri e Premio Severino Cesari) e Nova (2021, finalista al premio Strega e al Premio Campiello).Ogni tanto Chloe pensava a sé stessa come a una cripto-valuta: immateriale, impalpabile, incorporea. La rappresentazione vivente della fatuità e dell'inconsistenza. E, proprio come il business delle monete virtuali, il cui ciclo di valori dipendeva dalle sensazioni malferme di broker, trader e altri presunti esperti, sentiva che prima o poi anche il suo lavoro sarebbe stato ingoiato dal ritorno di marea del buon senso collettivo, come il castello di sabbia tenuto insieme dalla pressione delle illusioni popolari che in effetti era.