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Giulia Scomazzon, 8.6 gradi di separazione

Una tragicommedia alcolica

In 8.6 gradi di separazione (Nottetempo) Giulia Scomazzon dà voce ad Alice, una trentenne che beve troppo e prende troppi tranquillanti. All’inizio del romanzo il suo fidanzato Giacomo le lencia addosso il cellullare e scaraventa la stampante contro l'armadio: è la fine di una storia durata due anni: lui non ce la fa più a sopportare l’alcolismo di lei. Siamo in una provincia veneta indefinita, Alice ha cominciato a bere tanto intorno ai diciassette anni e ora si definisce una “bevitrice funzionale”, capace di evitare gli abbrutimenti tipici degli alcolizzati. Ha provato anche a frequentare gli alcolisti anonimi ma è rimasta colpita dal fatto che sono molto più grandi di lei, non bevono da secoli e si esprimono in maniera approssimativa. Il romanzo segue la protagonista nelle sue giornate fatte di insegnamento a scuola e bevute solitarie, poi c'è un incidente, non provocato da lei, che però comporta il ritiro della patente, l'assegnazione a lavori socialmente utili, l'estirpazione di erbacce in una fattoria e infine c'è il felice incontro con la gentilezza di Matteo. Uno sguardo lucido e ironico sul tema delle dipendenze e sui modi giudicanti, pieni di pregiudizi e ipocrisia, con cui questo tema viene affrontato.

Forse la verità è che io sono e non sono un’alcolizzata perché, banalmente, non so chi sono. Intendo dire che non ho mai capito come definirmi tra la linea interna del senso che attribuisco alla mia vita e quella esterna della visione che gli altri hanno di me. Mi percepisco alcolizzata o non alcolizzata a seconda di come interiorizzo lo sguardo dell’altra persona, come se potessi vedermi solo indossando gli occhiali di un altro, attraverso lenti con una gradazione sbagliata, come se fossi una lettera che si intuisce durante una visita oculistica. Mi pare di essere una T e sono una F, o viceversa.


Giulia Scomazzon è nata a Vicenza nel 1987. Ha un dottorato in Letterature e Media e nel 2021 ha pubblicato il saggio sul “true crime” Crimine, colpa e testimonianza (Mimesis). Nel 2023 con nottetempo ha pubblicato La paura ferisce come un coltello arrugginito (vincitore del Premio Bagutta Opera Prima).