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Jay Hardwig, Semplicemente Maria

Il diritto alla trasgressione

Maria Romero ha undici anni, vive con sua madre, ha perso la vista pochi mesi dopo la nascita a causa di tumori oculari. Il suo vicino di casa JJ Munson vuole fondare con lei un’agenzia investigativa, convinto com’è che entrambi sono dotati di poteri speciali e a questo scopo le lancia una sfida, accettando da lei una serie di compiti e imponendole a sua volta dei compiti piuttosto stravaganti. La riluttante Maria scoprirà così il potere della trasgressione: lasciare un pollo di gomma sulla scrivania del preside e fare altre cose sciocche e divertenti la fa sentire finalmente normale. In Semplicemente Maria, tradotto da Sante Bandirali per Uovonero, Jay Hardwig, racconta in prima persona che cosa vuol dire per una ragazza cieca dover subire il pietismo degli altri e anche doversi comportare in modo impeccabile come se avere un handicap equivalesse alla santità.

Ho bisogno di spazio. Ho bisogno di spazio per crescere, per imparare, per cadere e per fallire, per urtare e per barcollare, per crescere e per conquistare. Per diventare quella che sono destinata a diventare.


Jay Hardwig è un insegnante che lavora con giovani ipovedenti e non vedenti da più di vent’anni. Vive con la sua famiglia ad Ashville nella Carolina del Nord (USA) dove dirige anche campi estivi per bambini ipovedenti. Semplicemente Maria è il suo romanzo d’esordio.