Rai Cultura

"Un sopravvissuto di Varsavia" di Schönberg per il Giorno della memoria

Con l'Orchestra della Rai diretta da Fabio Luisi e la voce recitante di Francesco Micheli in diretta-differita su Rai5 oltre che su Radio3

Rievoca la strage nazista in un ghetto polacco il capolavoro di Arnold Schönberg Un sopravvissuto di Varsavia op. 46, che l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai e il suo Direttore onorario Fabio Luisi propongono in occasione del “Giorno della memoria”. Il concerto è in programma giovedì 26 gennaio alle 20.30 all'Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino. Replica venerdì 27 gennaio alle 20, giorno designato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite come ricorrenza internazionale per commemorare le vittime dell’Olocausto, è trasmessa da Rai Cultura in diretta-differita su Rai5 alle 21.15 e in streaming su RaiPlay, oltre che in diretta su Radio3 e nel circuito Euroradio. La voce recitante è quella di Francesco Micheli, affiancato dal Coro Maschile Ruggero Maghini preparato da Claudio Chiavazza.

L’arte di Schönberg – dice Francesco Micheli – è stata capace di svelare elementi della realtà inediti. Nello scavo degli abissi dell’uomo, la dodecafonia svela stati emotivi che nessuno aveva mai osato rivelare. Il Sopravvissuto di Varsavia, avvalendosi di questi strumenti rivoluzionari, costruisce un poderoso monumento contro l’olocausto, costringendoci a rivivere la tragedia del protagonista, emblema del dramma di un popolo. Con una potenza immedesimativa che nessun film o documentario può eguagliare – conclude Micheli – questo capolavoro è davvero il miglior modo per onorare il Giorno della memoria, dove il passato torna a essere un presente atroce, che nessun revisionismo può rinnegare

Il lavoro sinfonico-corale di Schönberg è intriso di tensioni tragiche e apocalittiche: fu scritto in sole due settimane nel 1947, una volta conclusa la Seconda Guerra mondiale. L’autore affidò alla voce maschile di un narratore, affiancata da un coro anch’esso maschile e dall’orchestra, il racconto della strage nazista del ghetto di Varsavia. Una sorta di Sprechgesang (parlato-cantato) ha il compito di rievocare il genocidio. Il testo, elaborato in inglese dal compositore stesso, è ispirato alla storia di un ebreo polacco che sfuggì allo sterminio. La pagina si chiude con l’antica preghiera ebraica Shema Yisroel, affidata al coro maschile all’unisono, simbolo di dolore e pessimismo, che testimonia lo scetticismo di Schönberg rispetto all’umanità e alla possibilità di una vera redenzione.
 
Francesco Micheli, autore e divulgatore di temi relativi all’opera e alla musica classica, si è diplomato alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano. Ha ideato progetti innovativi come Bianco, Rosso e Verdi per il Teatro Massimo di Palermo, vincitore del Premio Abbiati della Critica musicale italiana. Dal febbraio 2017 collabora con il cantante Elio, con il quale ha creato il format teatrale “Cantiere Opera” dedicato ai grandi compositori. Regista d’opera apprezzato nel mondo, nel luglio 2022 è stato il quarto italiano a mettere in scena una nuova produzione operistica negli 88 anni di storia del Festival di Glyndebourne, la celebre kermesse dell’East Sussex inglese. Micheli, Direttore artistico del Festival Donizetti Opera di Bergamo, torna a collaborare con l’Orchestra Rai dopo aver curato l’allestimento del Barbiere di Siviglia al Festival di Primavera “Rossini e dintorni” nel 2018.
 
Fabio Luisi, che ricopre prestigiosi incarichi presso l’Orchestra della Radio Danese, la Dallas Symphony Orchestra e la NHK Symphony Orchestra di Tokyo, completa il programma della serata con la Sinfonia n. 7 in mi minore di un altro grande compositore di origine ebraica: Gustav Mahler. Scritta tra il 1904 e il 1906, la Settima Sinfonia è posizionata tra la drammaticità apocalittica della Sesta e l’aspirazione ultraterrena dell’Ottava. Considerata il capitolo conclusivo del periodo creativo ispirato alle opere del poeta Friedrich Rückert, in cui Mahler ricercò una maggiore autenticità, l’opera è una rappresentazione della vita ormai lontana dalle visioni fiabesche, che celebra il mondo nella sua realtà terrena. La prima esecuzione avvenne il 19 settembre 1908 a Praga sotto la direzione dello stesso autore.
 
I biglietti, da 9 a 30 euro, sono in vendita online e presso la biglietteria dell’Auditorium Rai di Torino. Informazioni: 011.8104653 – biglietteria.osn@rai.it

Auditorium Rai “A. Toscanini”, Torino
Giovedì 26 gennaio 2023, 20.30
Venerdì 27 gennaio 2023, 20.00


FABIO LUISI direttore
FRANCESCO MICHELI voce recitante
CORO MASCHILE MAGHINI
CLAUDIO CHIAVAZZA maestro del coro
ORCHESTRA SINFONICA NAZIONALE DELLA RAI

Arnold Schönberg (1874-1951)
Un sopravvissuto di Varsavia, op. 46 (1947)

Durata: 9’ ca.  
Ultima esecuzione Rai a Torino: 12 aprile 2007, Gianandrea Noseda, Georg Nigl, Coro maschile Teatro Regio Torino, Claudio Marino Moretti

Gustav Mahler (1860-1911)
Sinfonia n. 7 in mi minore (1904-1906)

I.    Adagio - Allegro risoluto, ma non troppo
II.    Nachtmusik I. Allegro moderato
III.    Scherzo (come un’ombra)
IV.    Nachtmusik II. Andante amoroso
V.    Rondò finale. Allegro

Durata: 77’ ca. 
Ultima esecuzione Rai a Torino: 26 aprile 2012, James Conlon

Concerto senza intervallo
Arnold Schönberg 
A survivor from Varsaw
Arnold Schönberg 
Un sopravvissuto di Varsavia
I cannot remember ev’rything, I must have
been unconscious most of the time; I remember
only the grandiose moment when they all
started to sing, as if prearranged, the old
prayer they had neglected for so many years
the forgotten creed! But I have no recollection how
 I got underground to live in the sewers 
of Warsaw so long a time.
Non saprei ricordare ogni cosa: troppo tempo
restai privo di sensi. lo ricordo soltanto il
momento solenne quando tutti intonarono Il
canto. come per un'intesa: l'antica preghiera.
trascurata per tanti anni, l'obliato credo!
Non so più, ora, come mai finii sotto terra
nelle fogne di Varsavia, e per tanto tempo ci
vissi. 
The day began as usual. Reveille when It still
was dark - get out whether you slept or
whether worries kept you awake the whole
night: you had been separated from your chil-
dren. from your wife, from your parents, you
don’t know what happened to them; how could
you sleep?

They shouted again: “Get out! The sergeant
will be furious!”. They came out; some very
slow, the old ones, the sick men, some with
nervous agility. They fear the sergeant. They
hurry as much as they can. In vain! Much
too much noise, much too much commotion
and not fast enough!

The Feldwebel shouts: “Achtung! Still gestan-
den! Na wird’s mal, oder soll ich mit dem
Gewehrkolben nachhelfen? Na jut; wenn Ihr’s
durchaus haben wollt!”.

The sergeant and his subordinates hit everyone:
Young or old, strong or sick, guilty or
innocent - It was painful to hear the groaning 
and moaning. 

I heard It though I had been hit very hard, so
hard that I could not help falling down. We
all on the ground who could not stand up
were then beaten over the head.

I must have been unconscious. The next thing
I knew was a soldier saying: “They are all dead!”.
Whereupon the sergeant ordered to
do away with us.

There I lay aside half conscious. It had become very 
still - fear and pain - Then I heard the sergeant 
shouting: “Abzählen!”.

They started slowly, and irregularly: one,
Two, three, four, ”Achtung”. The sergeant
shouted again: “Rascher! Nochmals von vorn
anfangen! In einer Minute will ich wissen
wieviele ich zur Gaskammer abliefere! Abzählen!”.

They began again. First slowly: one, two, three, 
Four, became faster and faster, so fast
that it finally sounded like a stampede of
wild horses, and all of a sudden, in the
middle of it, they began singing the Shema
Yisroel.
Quel giorno fu come al solito: sveglia ch'era
ancora notte, e fuori! Che tu abbia dormito
o che l'ansia t'abbia impedito il donno. Ti hanno
strappato dai tuoi figli, da tua moglie, da tua
madre, non sai più nulla di loro: come dormire?



Di nuovo quel grido: “Fuori! Il sergente andrà
In bestia!”.  Quelli escono; alcuni adagio - i
vecchi gl'infermi - altri in fretta nervosa, per
tema del sergente, correndo ognuno più che
può. Non serve! Troppo chiasso, troppa confusione, 
e mai presto abbastanza! 


Il Feldwebel grida : “Achtung! Still gestanden! 
Na wird's mal, oder soll Ich mit dem
Gewehrolben nachhelfen? Na jut; wenn ihr's
durchaus haben wollt!”.

Le percosse del sergente e dei soldati cadono
su tutti: giovani e vecchi, sani e malati, colpevoli 
e innocenti. Quale angoscia sentire i gemiti e i lamenti.


Li sentivo benché avessero colpito anche me;
e così forte che caddi a terra. Chi di noi non
riuscì a tenersi in piedi fu colpito sulla testa.


Devo aver perso i sensi; finché sentii un soldato che diceva:
“Son morti tutti.” Al che il sergente ordinò 
di portarci via. 


Io giacevo da parte semisvenuto. S'era fatto
un gran silenzio -paura, dolore - Subito
gridò Il sergente: “Abzählen”.

Cominciarono adagio, senza regola: uno, due,
tre, quattro. “Achtung!” urlò di nuovo il sergente. 
“Rascher! Nochmals von vorn
anfangen! In einer Minute will ich wissen
wieviele ich zur Gaskammer abliefere! Abzählen!”.

Ricominciarono, prima adagio; uno, due, tre,
quattro; poi più presto, più presto, così presto
che alla fine sembrò la fuga di mille cavalli
selvaggi. Ed ecco ad un tratto, in mezzo a
tutto questo, Intonarono In Coro lo Scimà
Israel.
 
Coro:

Shema Yisroel Adōnoy elōhenoo
Adōnoy ehod

Veohavto es Adōnoy elōheho
behol levoveho oovehol
nafsheho oovehol meōdeho

Vehoyoo haddevoreem hoelleh
asher onōhee metsavveho
hayyōm al levoveho

Veshinnantom levoneho vedibbarto
bom beshivteho beveteho
oovelehteho baddereh
oove shohbeho oovekoomeho.
Coro:

Ascolta Israele: il Signore nostro Dio,
il Signore è unico.

Ed amerai il Signore, tuo Dio, con tutto
il tuo cuore e con tutta la tua anima
e con tutta la tua forza.

E saranno queste parole, che oggi io ti
Comando, sul tuo cuore.


E le inculcherai ai tuoi figli e ne parlerai
in casa tua, camminando per strada
e quando ti coricherai e quando ti alzerai.