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Carlo Tedeschi. Scrivere ai margini

Mille anni di graffiti in Italia 

Nel video Carlo Tedeschi parla del progetto "Scrivere ai margini", promosso nel 2022 dall’Università di Chieti-Pescara “Gabriele D’Annunzio”,  per studiare i graffiti presenti nel territorio italiano dal VII al XVI secolo, un millennio della storia occidentale.

Il titolo del progetto è “Scrivere ai margini”, perché spesso i graffiti sono realizzati sui margini di opere di edilizia o di opere d’arte, ma la marginalità riguarda anche la riflessione storiografica, dato che i graffiti sono stati finora considerati una curiosità, ma non sono mai entrati nel dibattito storico. 

L’obiettivo è cercare di scrivere una storia della scrittura della lingua e delle pratiche devozionali attraverso i graffiti, portando alla dignità di fonte storica un oggetto finora trascurato. 

Nell’Alto medioevo troviamo graffiti prevalentemente devozionali che testimoniano la presenza di persone presso luoghi di culto, la maggior parte è databile tra il VII e il IX secolo. 

I graffiti raccontano il modo in cui i visitatori si sono rapportati all’opera d’arte, ma bisogna precisare che quello che per noi è opera d’arte, ossia un oggetto dotato di valore essenzialmente estetico, nel Medioevo era un oggetto dotato di un valore religioso, sovrannaturale, per cui a quel tempo scrivere su un’opera d’arte non era sentito come un atto di vandalismo, ma come un gesto di conferma dell’importanza del luogo. 


Carlo Tedeschi insegna Paleografia latina all’Università di Chieti-Pescara. I suoi interessi di ricerca lo hanno portato ad occuparsi prevalentemente di scritture epigrafiche e di graffiti.