Premio Pieve Saverio Tutino 2025
1945-2025, Il ritorno della memoria
In un momento in cui il vivere civile, gli equilibri geopolitici e sociali vacillano nella pericolosa indifferenza di molti, l’Archivio dei diari, organizzatore del Premio, attraverso le numerose pubblicazioni editoriali, performance, racconti e progetti, il teatro, fino agli otto diari in concorso, punta sull’importanza di ricordare, sul passato come bussola per il futuro, sulla memoria come maestra di vita
Si svolgerà dal 18 al 21 settembre 2025 a Pieve Santo Stefano (Arezzo) la 41a edizione del Premio Pieve Saverio Tutino, organizzato dall’Archivio Diaristico Nazionale e intitolato 1945-2025 Il ritorno della memoria. Quest'anno, infatti, la manifestazione ricorda l'80° anniversario della Liberazione del Nord Italia dall’occupazione nazifascista.
Proprio in omaggio al tempo della libertà riconquistata, il primo, in ordine cronologico, dei diari in concorso è una memoria del soldato Ricciardo Vaghetti da un fronte della Grande guerra, preludio al secondo conflitto. Seguono, l’epistolario di Bernardina Casarin e Vittorio Binotto, alpino della Divisione Julia; il diario del tenente del Genio Arnaldo Manni dal fronte della colonia italiana di Rodi; gli scritti del soldato Tito Zampa in fuga dall’isola di Kos, nel Mar Egeo, dopo l’armistizio.
Dagli anni della ricostruzione, nei quali, insieme al desiderio di affermazione professionale e di perfezionamento accademico nei centri di eccellenza americani, si respira ancora la paura di nuovi conflitti, riemerge la corrispondenza dello scienziato, allora dottorando, Eduardo Renato Caianiello con sua moglie Carla Persico, tra Napoli e Stati Uniti. E, ancora dagli Stati Uniti del dopoguerra, arriva la lunga memoria di Francesca Ingoglia. Chiara Castellani, medico e missionaria laica, scrive dallo Zaire degli anni ’90 mentre tra Roma e Venezia, nelle tre decadi a cavallo del Duemila, Debora Pietrarelli cerca di ricomporre in una memoria intensa le diverse fasi della sua vita e delle sue relazioni familiari.
L’opera giudicata vincitrice dalla Giuria nazionale sarà annunciata nella giornata conclusiva del Premio, condotta da Guido Barbieri e Monica D’Onofrio, con letture di Mario Perrotta e Paola Roscioli, musiche dal vivo di Mario Arcari e Silvia Costanzo. La cerimonia sarà trasmessa in differita da Rai Radio3 il 23 settembre.
Quest'anno il Premio Città del diario, riconoscimento alle personalità del panorama culturale che più si distinguono per il loro lavoro sulla memoria, sarà assegnato allo scrittore Antonio Scurati, autore del romanzo M, composto sulla base di documenti storici, che racconta la storia di Benito Mussolini, dalla conquista del potere fino alla morte. Il premio Tutino Giornalista, intitolato al fondatore dell’Archivio Diaristico, va alla giornalista palestinese Rita Baroud, una delle rare voci che sono riuscite a raccontare in prima persona la fame e la distruzione di Gaza.
Nella sezione del Premio I diari che diventano libri, tra gli altri, il volume Quando saremo di nuovo uomini. Storia della faccenda (il Mulino 2025), testimonianza di Ettore Piccinini dai campi di detenzione tedeschi, menzione d’onore al Premio Pieve 2023, presentato dalla figlia Francesca con il direttore scientifico dell’Archivio Camillo Brezzi, Andrea Satta e Luciano Zani.
Tra i molti racconti e i progetti in calendario: Se queste parole potessero parlare, un’opera che verte sull’analisi simbolica del respiro come prima e ultima manifestazione della vita, dell’artista pugliese Francesco Petrone e a cura di Chiara Guidoni e il percorso in divenire I muri parlano che permette l’accesso a contenuti audio e video legati alla memoria di Pieve e dei suoi abitanti attraverso un QRcode installato sulle mattonelle.
DIMMI di storie migranti, progetto cardine dell’Archivio dei diari, avrà come sempre diversi protagonisti e appuntamenti. Il primo accoglierà i finalisti del 10° concorso DiMMi in un incontro con Elena Pianea, Khady Sene, Massimiliano Bruni, e con Maria Nadotti che dialogherà inoltre con Samah Jabr, Alba Marina Ospina Dominguez, Alessandro Triulzi, Gaia Colombo per la presentazione del volume Sono una voce | DiMMi 2024 (Terre di mezzo, 2025).
Per quanto riguarda le esposizioni, anche in questa edizione daranno un volto alle pagine più belle arrivate a Pieve Santo Stefano ne Il tesoro dell’Archivio a cura di Cristina Cangi, e alle pagine migranti in disegnami a cura di Pietro Battistella, Giovanni Cocco, Lorenzo Marcolin, Marina Marin, Maria Virginia Moratti, Mihaela Šuman, Fausto Tormen.
Alle due storiche esposizioni si aggiunge quest’anno Persistenze. Ciò che resiste ritorna a cura di Matilde Puleo con opere di Max Fish, SOFUA, Sandra Stocchi, e un workshop sull’affascinante lavoro di Valente Assenza, tenuto da Elena Merendelli, tutti artisti chiamati ad esplorare una diversa dimensione del ricordo, della testimonianza collettiva, del rito personale e della tensione percettiva.
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