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Addio a Ugo Gregoretti
Maestro dell'ironia
Nasce a Roma il 28 settembre 1930 e sara’ un regista, attore, giornalista, drammaturgo e intellettuale tra i piu’ ironici ed intelligenti della cultura italiana.
E’ assunto nel 1954 nella neonata RAI Radiotelevisione Italiana come impiegato, ma gia’nel 1955 approda al Telegiornale- allora diretto da Vittorio Veltroni- grazie anche ad un singolare incarico di fiducia: identificare il santo protettore della Televisione. Ugo propose S. Chiara per il noto episodio dell’ubiquita’ di cui la Santa fu protagonista la notte di Natale del 1252. L’ idea piacque e fu trasmessa ai vertici ecclesiastici. Papa Pio XII proclamera’ il 14 febbraio 1958 la santa di Assisi Patrona della Televisione e della Comunicazione. E sempre nel 1955 e’ protagonista di Semaforo trasmissione di satira del costume, di cui restano solo filmati muti, in cui interpreta un giovanissimo assonnato pigrone o un vagabondo in smoking, stordito dopo una notte di festeggiamenti. Ma gia’ con i documentari-inchiesta del 1957 Dall’Adige al Garda (che segue il percorso del fiume e le sue popolazioni) e Argini contro la paura, sull’ alluvione di Salerno, Gregoretti inizia a mostrare tutte le sue qualità di raffinato osservatore della realtà, di cui si fa interlocutore e interprete. Nel 1960 e’ autore e regista del documentario La Sicilia del Gattopardo, girato nei luoghi descritti dal libro di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, pubblicato nel 1958 e nel 1959 vincitore del Premio Strega , il primo best-seller italiano con oltre 100.000 copie vendute. Il documentario fu un successo. Vinse il Premio Italia 1960 e fu trasmesso anche dalla BBC. Solo nel 1963 Visconti girera’ l’omonimo film. Gregoretti, duttile e poliedrico, mostra il suo lato di arguto ed ironico osservatore di costume in una nuova rubrica televisiva Controfagotto del 1961, un raffinato esempio di informazione giornalistico – satirica. Gregoretti ha uno stile originale, trasforma i pezzi giornalistici in sketch , come nel cinema fa recitare i protagonisti, li fa “dialogare tra loro”. Ed è infatti al cinema che sta per rivolgere la sua attenzione. Nel 1961 gira il suo primo film I nuovi angeli , un film a episodi sui giovani del periodo del cosiddetto miracolo economico e che vincera’ un Premio al Festival di Saint-Vincent del 1962. Roberto Rossellini lo invitera’ a partecipare a un nuovo film RO.GO.PA.G. , del 1963, acronimo delle iniziali di Rossellini, Godard, Pasolini e Gregoretti autori degli episodi del film. L'episodio di Ugo, intitolato “Il pollo ruspante” ha per protagonista un altro Ugo: Ugo Tognazzi. L’anno dopo esce il suo primo film con un soggetto narrativo preciso , Omicron. E’ un film comico di fantascienza, sulle lotte operaie in una grande fabbrica di Torino, facilmente identificabile con la FIAT. Il film, criticato all’inizio, apprezzato dalla critica qualche anno dopo, viene frequentemente programmato e poi ritirato dalle sale cinematografiche all’ultimo momento. Nel 1964 gira Le belle famiglie , film ad episodi che non e’ accolto bene né dai critici, nè dal pubblico. Così decide di tornare alla TV. Gli è stato proposto il Circolo Pickwick: uno sceneggiato in 6 puntate, tratto dal romanzo di Charles Dickens. Gregoretti vi introduce i ritmi del cinema comico : entra in scena con il microfono, e’ attore tra gli attori, usa molto la voce fuori campo per condensare il racconto. Per le sue scelte ardite, che stravolgono gli schemi della teatralità del teleromanzo classico, sarà criticato e allontanato dalla Rai.
E' il momento di guardare oltre la televisione e realizzare un film di controinformazione sull’occupazione di una fabbrica tipografica romana: cosi’ nasce“L’ Apollon” del 1968. Gregoretti trasforma i capannoni in un set, gli operai in attori. Tutti lavorano gratis per questo film, anche il protagonista Gian Maria Volontè. Pochi mesi dopo esplode l’autunno caldo dei metalmeccanici. Bruno Trentin, segretario della FIOM, chiede a Gregoretti di girare un documentario sulla vertenza, che si chiamerà “ Contratto” del 1970.
Nel 1973 e’ la volta della regia de Le tigri di Mompracem interpretato da Gigi Proietti, e nel 1975 del romanzo popolare L'assedio di Firenze; nel 1976 si dedica alla versione televisiva di un racconto avveniristico Le Uova Fatali (tratto da un romanzo breve dello scrittore russo Michail Bulgakov) dove fa ampio uso di effetti illusionistici; si misura anche come regista lirico, mettendo in scena tra l'altro una memorabile edizione de L'italiana in Algeri . Nel 1998 mette in scena Purgatorio ‘98, una versione rivisitata del Purgatorio di Dante, con elementi di contaminazione come l'uso del dialetto napoletano.
Nella sua lunga carriera e' stato Direttore del Teatro Stabile di Torino (1985 – 89), ha fondato e diretto per dieci anni la rassegna teatrale “Benevento città spettacolo”, e' stato Presidente dell'Accademia Nazionale di Arte drammatica Silvio D'Amico di Roma (1995 – 2001) e ideatore del Festival del Cortometraggio Comico Comicron.
Nel 2011 ha realizzato insieme a Carlo Lizzani, Citto Maselli e Nino Russo l’ episodio “Lungo le rive della morte” del film “Scossa” sul terremoto di Messina.
Nel 2006 ha pubblicato la sua autobiografia Finale aperto, riedita nel 2012 con il titolo La storia sono io (con finale aperto)
Nel 2009 ha ricevuto il Premio giornalistico televisivo Ilaria Alpi, quale "giornalista, autore teatrale e televisivo, regista, attore, sempre uomo d'alto impegno intellettuale e civile", e nel 2010 il Nastro d'argento alla carriera
Impossibile dar conto di tutto quello che Ugo Gregoretti è stato nella sua vastissima e lunga carriera. Impossibile chiuderlo in una definizione.
RAI STORIA lo ricorda con lo speciale di 30’ circa UGO GREGORETTI, maestro dell’ironia per la regia di Keti Riccardi, che ripercorre la sua carriera culturale attraverso interviste rilasciate a ed immagini di repertorio tratte dai suoi piu’ importanti lavori: Argini contro la paura, La Sicilia del Gattopardo, Controfagotto, Omicron, Il Circolo Pickwick, Le Uova Fatali,fino al recentissimo Pinocchio (mai)visto dal gatto e la volpe, divertissement teatrale con Andrea Camilleri.
E’ assunto nel 1954 nella neonata RAI Radiotelevisione Italiana come impiegato, ma gia’nel 1955 approda al Telegiornale- allora diretto da Vittorio Veltroni- grazie anche ad un singolare incarico di fiducia: identificare il santo protettore della Televisione. Ugo propose S. Chiara per il noto episodio dell’ubiquita’ di cui la Santa fu protagonista la notte di Natale del 1252. L’ idea piacque e fu trasmessa ai vertici ecclesiastici. Papa Pio XII proclamera’ il 14 febbraio 1958 la santa di Assisi Patrona della Televisione e della Comunicazione. E sempre nel 1955 e’ protagonista di Semaforo trasmissione di satira del costume, di cui restano solo filmati muti, in cui interpreta un giovanissimo assonnato pigrone o un vagabondo in smoking, stordito dopo una notte di festeggiamenti. Ma gia’ con i documentari-inchiesta del 1957 Dall’Adige al Garda (che segue il percorso del fiume e le sue popolazioni) e Argini contro la paura, sull’ alluvione di Salerno, Gregoretti inizia a mostrare tutte le sue qualità di raffinato osservatore della realtà, di cui si fa interlocutore e interprete. Nel 1960 e’ autore e regista del documentario La Sicilia del Gattopardo, girato nei luoghi descritti dal libro di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, pubblicato nel 1958 e nel 1959 vincitore del Premio Strega , il primo best-seller italiano con oltre 100.000 copie vendute. Il documentario fu un successo. Vinse il Premio Italia 1960 e fu trasmesso anche dalla BBC. Solo nel 1963 Visconti girera’ l’omonimo film. Gregoretti, duttile e poliedrico, mostra il suo lato di arguto ed ironico osservatore di costume in una nuova rubrica televisiva Controfagotto del 1961, un raffinato esempio di informazione giornalistico – satirica. Gregoretti ha uno stile originale, trasforma i pezzi giornalistici in sketch , come nel cinema fa recitare i protagonisti, li fa “dialogare tra loro”. Ed è infatti al cinema che sta per rivolgere la sua attenzione. Nel 1961 gira il suo primo film I nuovi angeli , un film a episodi sui giovani del periodo del cosiddetto miracolo economico e che vincera’ un Premio al Festival di Saint-Vincent del 1962. Roberto Rossellini lo invitera’ a partecipare a un nuovo film RO.GO.PA.G. , del 1963, acronimo delle iniziali di Rossellini, Godard, Pasolini e Gregoretti autori degli episodi del film. L'episodio di Ugo, intitolato “Il pollo ruspante” ha per protagonista un altro Ugo: Ugo Tognazzi. L’anno dopo esce il suo primo film con un soggetto narrativo preciso , Omicron. E’ un film comico di fantascienza, sulle lotte operaie in una grande fabbrica di Torino, facilmente identificabile con la FIAT. Il film, criticato all’inizio, apprezzato dalla critica qualche anno dopo, viene frequentemente programmato e poi ritirato dalle sale cinematografiche all’ultimo momento. Nel 1964 gira Le belle famiglie , film ad episodi che non e’ accolto bene né dai critici, nè dal pubblico. Così decide di tornare alla TV. Gli è stato proposto il Circolo Pickwick: uno sceneggiato in 6 puntate, tratto dal romanzo di Charles Dickens. Gregoretti vi introduce i ritmi del cinema comico : entra in scena con il microfono, e’ attore tra gli attori, usa molto la voce fuori campo per condensare il racconto. Per le sue scelte ardite, che stravolgono gli schemi della teatralità del teleromanzo classico, sarà criticato e allontanato dalla Rai.
E' il momento di guardare oltre la televisione e realizzare un film di controinformazione sull’occupazione di una fabbrica tipografica romana: cosi’ nasce“L’ Apollon” del 1968. Gregoretti trasforma i capannoni in un set, gli operai in attori. Tutti lavorano gratis per questo film, anche il protagonista Gian Maria Volontè. Pochi mesi dopo esplode l’autunno caldo dei metalmeccanici. Bruno Trentin, segretario della FIOM, chiede a Gregoretti di girare un documentario sulla vertenza, che si chiamerà “ Contratto” del 1970.
Nel 1973 e’ la volta della regia de Le tigri di Mompracem interpretato da Gigi Proietti, e nel 1975 del romanzo popolare L'assedio di Firenze; nel 1976 si dedica alla versione televisiva di un racconto avveniristico Le Uova Fatali (tratto da un romanzo breve dello scrittore russo Michail Bulgakov) dove fa ampio uso di effetti illusionistici; si misura anche come regista lirico, mettendo in scena tra l'altro una memorabile edizione de L'italiana in Algeri . Nel 1998 mette in scena Purgatorio ‘98, una versione rivisitata del Purgatorio di Dante, con elementi di contaminazione come l'uso del dialetto napoletano.
Nella sua lunga carriera e' stato Direttore del Teatro Stabile di Torino (1985 – 89), ha fondato e diretto per dieci anni la rassegna teatrale “Benevento città spettacolo”, e' stato Presidente dell'Accademia Nazionale di Arte drammatica Silvio D'Amico di Roma (1995 – 2001) e ideatore del Festival del Cortometraggio Comico Comicron.
Nel 2011 ha realizzato insieme a Carlo Lizzani, Citto Maselli e Nino Russo l’ episodio “Lungo le rive della morte” del film “Scossa” sul terremoto di Messina.
Nel 2006 ha pubblicato la sua autobiografia Finale aperto, riedita nel 2012 con il titolo La storia sono io (con finale aperto)
Nel 2009 ha ricevuto il Premio giornalistico televisivo Ilaria Alpi, quale "giornalista, autore teatrale e televisivo, regista, attore, sempre uomo d'alto impegno intellettuale e civile", e nel 2010 il Nastro d'argento alla carriera
Impossibile dar conto di tutto quello che Ugo Gregoretti è stato nella sua vastissima e lunga carriera. Impossibile chiuderlo in una definizione.
RAI STORIA lo ricorda con lo speciale di 30’ circa UGO GREGORETTI, maestro dell’ironia per la regia di Keti Riccardi, che ripercorre la sua carriera culturale attraverso interviste rilasciate a ed immagini di repertorio tratte dai suoi piu’ importanti lavori: Argini contro la paura, La Sicilia del Gattopardo, Controfagotto, Omicron, Il Circolo Pickwick, Le Uova Fatali,fino al recentissimo Pinocchio (mai)visto dal gatto e la volpe, divertissement teatrale con Andrea Camilleri.